Schweizerische Depeschenagentur AG (SDA)
SDA - Servizio di base in Italiano
20 ago, 2004
Svizzera-Turchia: visita diplomatica delegazione svizzera, senza
Calmy-Rey
BERNA,
La Commissione della politica estera (CPE) del Consiglio degli Stati
si rechera' in Turchia il 30 agosto per una visita diplomatica di
quattro giorni. Scopo del viaggio sara' la cura delle relazioni
bilaterali tra i due Stati. Durante il soggiorno i delegati elvetici
incontreranno il ministro degli esteri turco Abdullah Guel. Non
esiste ancora, invece, una data per un eventuale incontro con la
consigliera federale Micheline Calmy-Rey.
Oltre a curare i rapporti diplomatici ed economici con Ankara, ha
anticipato il segretario della commissione, Paolo Janke, la
delegazione svizzera discutera' anche di un eventuale ingresso della
Turchia nell'UE, delle questioni curda e armena, dei problemi di
sicurezza, di diritti umani e dei conflitti che insaguinano l'Iraq e
il Medio Oriente.
La CPE ha in programme anche visite a Erzurum e Istanbul con lo scopo
di incontrare politici locali, organizzazioni non governative (ONG) e
fautori dell'adesione all'UE.
Il gruppo di lavoro elvetico, che conta sei membri, come ha precisato
oggi all'ats il segretario Jenke, sara' in Turchia dal 30 agosto al 3
settembre e sara' guidato dal presidente della CPE, Peter Briner
(PLR/SH). La Confederazione intende cosi' dar seguito all'invito
fatto dai deputati turchi. E' la prima volta che una delegazione del
Consiglio degli Stati si reca in Turchia.
Il viaggio era previsto da tempo, ma in seguito alla piccola crisi
diplomatica, provocata l'anno scorso dall'annullamento della visita
della ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey da parte di Ankara,
la spedizione e' stata rinviata.
Nel settembre 2003, infatti, Ankara aveva ritirato l'invito ad un
incontro rivolto alla Calmy-Rey, in seguito alla decisione del Gran
Consiglio vodese di riconoscere come genocidio il massacro perpetrato
nel 1915 dall'Impero ottomano ai danni del popolo armeno. Lo scorso
dicembre poi, una maggioranza di consiglieri nazionali aveva
trasmesso un postulato al Consiglio federale affinche riconoscesse il
genocidio.
SDA - Servizio di base in Italiano
20 ago, 2004
Svizzera-Turchia: visita diplomatica delegazione svizzera, senza
Calmy-Rey
BERNA,
La Commissione della politica estera (CPE) del Consiglio degli Stati
si rechera' in Turchia il 30 agosto per una visita diplomatica di
quattro giorni. Scopo del viaggio sara' la cura delle relazioni
bilaterali tra i due Stati. Durante il soggiorno i delegati elvetici
incontreranno il ministro degli esteri turco Abdullah Guel. Non
esiste ancora, invece, una data per un eventuale incontro con la
consigliera federale Micheline Calmy-Rey.
Oltre a curare i rapporti diplomatici ed economici con Ankara, ha
anticipato il segretario della commissione, Paolo Janke, la
delegazione svizzera discutera' anche di un eventuale ingresso della
Turchia nell'UE, delle questioni curda e armena, dei problemi di
sicurezza, di diritti umani e dei conflitti che insaguinano l'Iraq e
il Medio Oriente.
La CPE ha in programme anche visite a Erzurum e Istanbul con lo scopo
di incontrare politici locali, organizzazioni non governative (ONG) e
fautori dell'adesione all'UE.
Il gruppo di lavoro elvetico, che conta sei membri, come ha precisato
oggi all'ats il segretario Jenke, sara' in Turchia dal 30 agosto al 3
settembre e sara' guidato dal presidente della CPE, Peter Briner
(PLR/SH). La Confederazione intende cosi' dar seguito all'invito
fatto dai deputati turchi. E' la prima volta che una delegazione del
Consiglio degli Stati si reca in Turchia.
Il viaggio era previsto da tempo, ma in seguito alla piccola crisi
diplomatica, provocata l'anno scorso dall'annullamento della visita
della ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey da parte di Ankara,
la spedizione e' stata rinviata.
Nel settembre 2003, infatti, Ankara aveva ritirato l'invito ad un
incontro rivolto alla Calmy-Rey, in seguito alla decisione del Gran
Consiglio vodese di riconoscere come genocidio il massacro perpetrato
nel 1915 dall'Impero ottomano ai danni del popolo armeno. Lo scorso
dicembre poi, una maggioranza di consiglieri nazionali aveva
trasmesso un postulato al Consiglio federale affinche riconoscesse il
genocidio.