ANSA Notiziario Generale in Italiano
13 Dicembre 2004
UE: TURCHIA, LA QUESTIONE ARMENA / ANSA ;
- SCHEDA -
ROMA
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Avvenuto prima e durante la Grande
guerra, eterna pietra dello scandalo nei rapporti tra occidente
cristiano ed ex impero ottomano (la laica ed islamica Turchia di
oggi) il massacro degli armeni suscita da un secolo passioni
storiche e politiche.
Secondo l'associazione Gariwo (Gardens of Righteous
Worldwide), nella memoria del popolo armeno, ma anche nella
stima degli storici, perirono nel massacro (1915-1923) i due
terzi degli armeni dell'Impero ottomano, all'incirca un milione
e mezzo di persone. Molti furono poi i bambini islamizzati e le
donne inviate negli harem.
La deportazione e lo sterminio del 1915 furono preceduti dai
violenti pogrom contro gli armeni, che sono di religione
cristiana, del 1894-96 voluti dal Sultano Abdulhamid II e da
quelli del 1909 attuati dal governo dei Giovani Turchi.
Sempre secondo l'associazione citata, la pianificazione del
genocidio, che aveva l'obiettivo dell'eliminazione dell'etnia
armena, avvenne tra il dicembre del 1914 e il febbraio del 1915
con l'aiuto di consiglieri tedeschi, alleati della Turchia
durante la prima guerra mondiale.
L'eliminazione fisica degli armeni fu affidata in buona parte
ai giannizzeri curdi, secondo quanto ricordano altri storici. In
quanto cristiani, gli armeni vennero in molti casi crocifissi.
Cinquemila armeni rifiutarono di farsi massacrare
passivamente e salirono sulla Montagna di Mose, il Mussa Dagh,
(vicino ad Antiochia), resistendo per 40 incredibili giorni alle
truppe turche.
La Francia, terra d'esilio dei senza patria e rifugio per
migliaia di armeni (tra loro il piu' noto al grande pubblico e
senz'altro il cantante Charles Aznavour) e' stato il primo stato
europeo ad aver pubblicamente riconosciuto "il genocidio degli
armeni" compiuto dai turchi, nel 1998.
Il genocidio di quelli che furono definiti dall'impero
ottomano "il pericolo interno", era gia' stato riconosciuto
dalla Commissione Onu per i diritti dell'Uomo a Ginevra nel 1985
e dal Parlamento europeo nel 1987. (ANSA).
13 Dicembre 2004
UE: TURCHIA, LA QUESTIONE ARMENA / ANSA ;
- SCHEDA -
ROMA
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Avvenuto prima e durante la Grande
guerra, eterna pietra dello scandalo nei rapporti tra occidente
cristiano ed ex impero ottomano (la laica ed islamica Turchia di
oggi) il massacro degli armeni suscita da un secolo passioni
storiche e politiche.
Secondo l'associazione Gariwo (Gardens of Righteous
Worldwide), nella memoria del popolo armeno, ma anche nella
stima degli storici, perirono nel massacro (1915-1923) i due
terzi degli armeni dell'Impero ottomano, all'incirca un milione
e mezzo di persone. Molti furono poi i bambini islamizzati e le
donne inviate negli harem.
La deportazione e lo sterminio del 1915 furono preceduti dai
violenti pogrom contro gli armeni, che sono di religione
cristiana, del 1894-96 voluti dal Sultano Abdulhamid II e da
quelli del 1909 attuati dal governo dei Giovani Turchi.
Sempre secondo l'associazione citata, la pianificazione del
genocidio, che aveva l'obiettivo dell'eliminazione dell'etnia
armena, avvenne tra il dicembre del 1914 e il febbraio del 1915
con l'aiuto di consiglieri tedeschi, alleati della Turchia
durante la prima guerra mondiale.
L'eliminazione fisica degli armeni fu affidata in buona parte
ai giannizzeri curdi, secondo quanto ricordano altri storici. In
quanto cristiani, gli armeni vennero in molti casi crocifissi.
Cinquemila armeni rifiutarono di farsi massacrare
passivamente e salirono sulla Montagna di Mose, il Mussa Dagh,
(vicino ad Antiochia), resistendo per 40 incredibili giorni alle
truppe turche.
La Francia, terra d'esilio dei senza patria e rifugio per
migliaia di armeni (tra loro il piu' noto al grande pubblico e
senz'altro il cantante Charles Aznavour) e' stato il primo stato
europeo ad aver pubblicamente riconosciuto "il genocidio degli
armeni" compiuto dai turchi, nel 1998.
Il genocidio di quelli che furono definiti dall'impero
ottomano "il pericolo interno", era gia' stato riconosciuto
dalla Commissione Onu per i diritti dell'Uomo a Ginevra nel 1985
e dal Parlamento europeo nel 1987. (ANSA).