ANSA Notiziario Generale in Italiano
July 4, 2004
EURO 2004: PORTOGALLO-GRECIA, UNA PARTITA LUNGA UN GIORNO ;
A LISBONA E IN CITTA' PAESE CAROSELLI FIN DAL MATTINO
LISBONA
(ANSA) - LISBONA, 4 LUG - Inizia quando Lisbona si sveglia,
Portogallo-Grecia, mica al fischio di Marcus Merk. E sembra che
Figo e compagni si siano gia' arrampicati sul tetto d'Europa,
perche auto e moto strombazzanti corrono sulle piazze e sulle
avenide della capitale per tutto il giorno. Ci sono anche gli
sconfitti, nell'immaginario lusitano, truppe greche che
perlustrano la citta' avvolte nelle bandiere o con i volti
pitturati. Ti accorgi che la partita, quella al Da Luz, deve
ancora venire solo perche gridano e sorridono anche loro.
Per tutto l'Europeo si sono viste bandiere del Portogallo
ovunque, pendere dai palazzi, svolazzare dalle auto o dipinte
sui volti della gente: in questo quattro luglio sembrano ancora
di piu'. Come sono colorati di verde e rosso, anche i 25
chilometri di strada fra la campagna di Alcochete, dove la
nazionale portoghese ha vissuto questo Europeo, e lo stadio.
Perche quando il pullman che trasporta gli "herois"
nell'arena si mette in cammino, non c'e pezzo d'asfalto cui non
si accostino i tifosi, per applaudire e urlare: fra i campi, sul
lungo ponte Vasco da Gama, fino al Da Luz, dove a sera ci
saranno circa 62.000 spettatori. Pero' non si gioca solo a
Lisbona, ma in tutte le citta' del Portogallo, basta dare
un'occhiata alle immagini che Rtp 1, la pricipale rete pubblica
televisiva, trasmette fin dal mattino: raccontano del corsa di
un Paese verso un sogno. E allora ci sono bandiere e gente in
strada sulla Ribeira di Porto, o davanti ai bar di Albufeira, in
Algarve, dove in migliaia hanno deciso di passare la domenica di
luglio con i piedi nell'oceano. Fino alle 19.45 pero'.
Colui che dovrebbe condurre alla terra promessa e' Luiz
Felipe Scolari, il brasiliano che, prima di queste quattro
settimane, pochissimi volevano, e nessuno amava. "E ora, mister
Scolari?", titolo' il Jurnal de Noticias, uno dei quotidiani
piu' venduti del Portogallo, dopo la sconfitta nella partita
inaugurale, proprio contro la Grecia. Ora qualcuno lo vorrebbe
pure primo ministro, dando retta alle locandine appiccicate sui
muri nei pressi di Largo do Rato, nord-ovest della citta', a
pochi passi dallo splendido Museu Calouste Gulbenkian, il
petroliere turco-armeno che dono' tutte le sue opere d'arte al
Portogallo. "Felipe Scolari, I ministro de Portugal", c'e
scritto sotto la foto in bianco e nero del Ct, ritratto in
giacca e cravatta dietro la bandiera lusitana. Intanto, gia
all'ora di pranzo, sui pullman scoperti, quelli che in tutte le
citta' del mondo portano in giro i turisti, frotte di greci
gridano e agitano le bandiere: mica vogliono vedere la citta',
ma vogliono che la citta' li veda. Siamo qui, per sostenere i
nostri eroi. E per tutto il giorno non smettono i caroselli
portoghesi, anche con una sfilata di Harley Davidson, sulla
grandiosa avenida da Liberdade, che dalla piazza del Marques de
Pombal porta ai bordi del Rossio, il cuore della citta'. E
pazienza se, a notte, solo un popolo fara' festa.(ANSA)
July 4, 2004
EURO 2004: PORTOGALLO-GRECIA, UNA PARTITA LUNGA UN GIORNO ;
A LISBONA E IN CITTA' PAESE CAROSELLI FIN DAL MATTINO
LISBONA
(ANSA) - LISBONA, 4 LUG - Inizia quando Lisbona si sveglia,
Portogallo-Grecia, mica al fischio di Marcus Merk. E sembra che
Figo e compagni si siano gia' arrampicati sul tetto d'Europa,
perche auto e moto strombazzanti corrono sulle piazze e sulle
avenide della capitale per tutto il giorno. Ci sono anche gli
sconfitti, nell'immaginario lusitano, truppe greche che
perlustrano la citta' avvolte nelle bandiere o con i volti
pitturati. Ti accorgi che la partita, quella al Da Luz, deve
ancora venire solo perche gridano e sorridono anche loro.
Per tutto l'Europeo si sono viste bandiere del Portogallo
ovunque, pendere dai palazzi, svolazzare dalle auto o dipinte
sui volti della gente: in questo quattro luglio sembrano ancora
di piu'. Come sono colorati di verde e rosso, anche i 25
chilometri di strada fra la campagna di Alcochete, dove la
nazionale portoghese ha vissuto questo Europeo, e lo stadio.
Perche quando il pullman che trasporta gli "herois"
nell'arena si mette in cammino, non c'e pezzo d'asfalto cui non
si accostino i tifosi, per applaudire e urlare: fra i campi, sul
lungo ponte Vasco da Gama, fino al Da Luz, dove a sera ci
saranno circa 62.000 spettatori. Pero' non si gioca solo a
Lisbona, ma in tutte le citta' del Portogallo, basta dare
un'occhiata alle immagini che Rtp 1, la pricipale rete pubblica
televisiva, trasmette fin dal mattino: raccontano del corsa di
un Paese verso un sogno. E allora ci sono bandiere e gente in
strada sulla Ribeira di Porto, o davanti ai bar di Albufeira, in
Algarve, dove in migliaia hanno deciso di passare la domenica di
luglio con i piedi nell'oceano. Fino alle 19.45 pero'.
Colui che dovrebbe condurre alla terra promessa e' Luiz
Felipe Scolari, il brasiliano che, prima di queste quattro
settimane, pochissimi volevano, e nessuno amava. "E ora, mister
Scolari?", titolo' il Jurnal de Noticias, uno dei quotidiani
piu' venduti del Portogallo, dopo la sconfitta nella partita
inaugurale, proprio contro la Grecia. Ora qualcuno lo vorrebbe
pure primo ministro, dando retta alle locandine appiccicate sui
muri nei pressi di Largo do Rato, nord-ovest della citta', a
pochi passi dallo splendido Museu Calouste Gulbenkian, il
petroliere turco-armeno che dono' tutte le sue opere d'arte al
Portogallo. "Felipe Scolari, I ministro de Portugal", c'e
scritto sotto la foto in bianco e nero del Ct, ritratto in
giacca e cravatta dietro la bandiera lusitana. Intanto, gia
all'ora di pranzo, sui pullman scoperti, quelli che in tutte le
citta' del mondo portano in giro i turisti, frotte di greci
gridano e agitano le bandiere: mica vogliono vedere la citta',
ma vogliono che la citta' li veda. Siamo qui, per sostenere i
nostri eroi. E per tutto il giorno non smettono i caroselli
portoghesi, anche con una sfilata di Harley Davidson, sulla
grandiosa avenida da Liberdade, che dalla piazza del Marques de
Pombal porta ai bordi del Rossio, il cuore della citta'. E
pazienza se, a notte, solo un popolo fara' festa.(ANSA)