PAPA: RICORDA PERSECUZIONE ARMENA MA EVITA PAROLA GENOCIDIO
Schweizerische Depeschenagentur AG (SDA)
SDA - Servizio di base in Italiano
20 Marzo 2006
Citta' Del Vaticano, 20 Mar
Papa Ratzinger manifesta vicinanza al popolo armeno ricordando gli
"anni della terribile persecuzione che resta nella storia col nome
tristemente significativo di metz yeghern, il grande male".
Benedetto XVI riceve i vertici del Sinodo Patriarcale Armeno e nel
discorso che rivolge loro non manca di fare riferimento alle vicende
storiche che, agli inizi del secolo, costarono la vita ad oltre
un milione di persone per le persecuzioni subite sotto l'impero
ottomano. Ma pur esprimendo dolore Papa Ratzinger nel testo, per
cautela diplomatica, evita di utilizzare il termine "genocidio".
Forse per non provocare una possibile reazione da parte del governo
turco, la cui posizione in merito ai fatti del 1915 e' decisamente
negazionista. "Come non ricordare in proposito i tanti inviti rivolti
da Leone XIII ai cattolici perche soccorressero l'indigenza e le
sofferenze delle popolazioni armene?" si chiede il pontefice.
Negli anni passati in Vaticano non si fecero attendere troppo le
lamentele dell'ambasciata turca presso la Santa Sede per l'utilizzo
della parola "genocidio" all'interno di un testo papale. Persino
alla redazione di Civilta' Cattolica, un paio d'anni fa, arrivarono
lettere di protesta per un articolo riguardante la persecuzione subita
da questo popolo.
Stavolta il discorso papale, pur essendo avendo toni di sincera
benevolenza nei confronti del popolo armeno e di gratitudine ("vi
accompagni la benedizione che di cuore vi imparto, quale segno
del costante affetto del successore di Pietro") e' stato calibrato
proprio per non irritare il governo di Ankara, paese che Benedetto
XVI visitera' alla fine di novembre.
Schweizerische Depeschenagentur AG (SDA)
SDA - Servizio di base in Italiano
20 Marzo 2006
Citta' Del Vaticano, 20 Mar
Papa Ratzinger manifesta vicinanza al popolo armeno ricordando gli
"anni della terribile persecuzione che resta nella storia col nome
tristemente significativo di metz yeghern, il grande male".
Benedetto XVI riceve i vertici del Sinodo Patriarcale Armeno e nel
discorso che rivolge loro non manca di fare riferimento alle vicende
storiche che, agli inizi del secolo, costarono la vita ad oltre
un milione di persone per le persecuzioni subite sotto l'impero
ottomano. Ma pur esprimendo dolore Papa Ratzinger nel testo, per
cautela diplomatica, evita di utilizzare il termine "genocidio".
Forse per non provocare una possibile reazione da parte del governo
turco, la cui posizione in merito ai fatti del 1915 e' decisamente
negazionista. "Come non ricordare in proposito i tanti inviti rivolti
da Leone XIII ai cattolici perche soccorressero l'indigenza e le
sofferenze delle popolazioni armene?" si chiede il pontefice.
Negli anni passati in Vaticano non si fecero attendere troppo le
lamentele dell'ambasciata turca presso la Santa Sede per l'utilizzo
della parola "genocidio" all'interno di un testo papale. Persino
alla redazione di Civilta' Cattolica, un paio d'anni fa, arrivarono
lettere di protesta per un articolo riguardante la persecuzione subita
da questo popolo.
Stavolta il discorso papale, pur essendo avendo toni di sincera
benevolenza nei confronti del popolo armeno e di gratitudine ("vi
accompagni la benedizione che di cuore vi imparto, quale segno
del costante affetto del successore di Pietro") e' stato calibrato
proprio per non irritare il governo di Ankara, paese che Benedetto
XVI visitera' alla fine di novembre.