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Russia/ Medvedev: A Mosca Per Discutere Status Nagorno-Karabakh

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    RUSSIA/ MEDVEDEV: A MOSCA PER DISCUTERE STATUS NAGORNO-KARABAKH

    Virgilio Notizie
    10.21.2008
    Italy

    Con Ossezia e Abkhazia, nodo irrisolto da dissoluzione Ursss
    postato 1 giorno fa da APCOM
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    Mosca, 21 ott. (Apcom-Nuova Europa) - Mosca si propone come mediatore
    ed è pronta ad accogliere i capi di Stato armeno e azero sul problema
    del Nagorno-Karabakh. Per il leader del Cremlino Dmitri Medvedev
    è in atto "un processo negoziale" di cui è "difficile definire" le
    sfumature. Ma "siamo in una fase avanzata: entrambe le parti sono
    pronte". Annessa all'Impero russo nel 1813, il Nagorno-Karabakh -
    enclave armena in territorio azero - fu assegnata all'Azerbaigian alla
    fine della prima guerra mondiale e versa tuttora in una condizione
    indefinita, dopo un sanguinoso conflitto durato tre anni (1991-1994).

    Ma gli "eventi di agosto" ossia il recente conflitto nel Caucaso hanno
    dimostrato che "ogni questione complessa dovrebbe essere risolta
    sulla base dei principi internazionali", ha detto Medvedev secondo
    Ria Novosti da Erevan. E di fatto il contenzioso è uno dei tanti nodi
    irrisolti lasciati dalla dissoluzione dell'Unione sovietica, insieme
    con le due repubbliche separatiste georgiane dell'Ossezia del Sud e
    dell'Abkhazia, riconosciute da Mosca indipendenti il 26 agosto scorso.

    Per il presidente "non vi è nulla" più del dialogo "che possa portare
    risultati migliori". E il collega e alleato armeno Serzh Sargsyan
    concorda: "Siamo convinti che il problema del Karabakh potrebbe essere
    risolto sulla base di compromessi e colloqui".

    L'Armenia "è pronta a continuare i colloqui sulla base dei principi di
    Madrid", ha aggiunto Sargsyan. "Questi comprendono il riconoscimento
    del principio di autodeterminazione e il diritto del popolo del
    Karabakh".

    Per la regione un primo tentativo di dichiarare l'indipendenza avvenne
    poco prima della dissoluzione dell'Urss, nel 1991, quando la minoranza
    azera promosse un referendum boicottato dalla maggioranza armena (che
    preferiva l'unificazione all'Armenia). La questione causò un conflitto
    armato tra le due neonate nazioni dell'Armenia e dell'Azerbaijan,
    sostenute la prima dalla Russia e la seconda dalla Turchia. Costato
    30.000 morti e circa un milione di rifugiati, il conflitto vide la
    vittoria delle forze armene, sancendo la perdita di controllo sul
    territorio da parte dell'Azerbaijan. Tuttavia nessun paese, nemmeno
    l'Armenia, ha riconosciuto l'indipendenza del Nagorno-Karabakh.

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