Il Giornale, Italia
4 Marzo 2010
Armenia, Stati Uniti: "Il massacro fu genocidio"
Al Congresso la Commissione affari esteri approva una risoluzione che
definisce "genocidio" i massacri avvenuti tra il 1915 e il 1917.
Crisi diplomatica: la Turchia condanna il documento e va su tutte le
furie. Poi fa rientrare l'ambasciatore
Condividi su Twitter Washington - La Commissione Affari Esteri del
Congresso apre la crisi diplomatica fra Stati Uniti e Turchia: per i
senatori infatti, tra il 1915 e il 1917 ci fu un "genocidio" degli
armeni. Crisi che l'amministrazione Obama aveva fatto di tutto per
evitare. La Commissione ha votato il testo a strettissima maggioranza,
23-22. I deputati hanno deciso di procedere con la votazione
nonostante la messa in guardia dell' amministrazione a non compiere un
passo che avrebbe messo in difficoltà le ottime relazioni tra
Washington e Ankara. Ma l'invito è caduto nel vuoto e i risultati dal
punto di vista diplomatico sono stati immediati: mentre l'Armenia
esulta per il voto della Commissione, la Turchia fa sapere che
richiamerà in patria il suo ambasciatore a Washington. E questo
nonostante il presidente a Barack Obama avesse parlatocon il
presidente turco Gul, invitandolo a proseguire sulla via della
normalizzazione dei rapporti tra Turchia e Armenia.
La decisione di Washington E' questo il quadro emerso a Washington al
termine di una giornata che ha visto l'amministrazione giocare su due
fronti. Da un lato la Casa Bianca ha confermato la telefonata di Obama
a Gul. Dall'altro lato, il segretario di Stato americano, Hillary
Clinton, ha chiamato il Congresso per chiedere di evitare di mettere
ai voti un testo in cui si parla esplicitamente e senza giri di parole
di "genocidio armeno". Immediata da Ankara è arrivata la notizia che
la Turchia richiamerà in patria il suo ambasciatore. I motivi della
protesta sono di carattere storico: per i turchi la parola "genocidio"
non esiste. Le decine di migliaia di morti in Armenia tra il 1915 e il
1917 furono la conseguenza di una guerra civile, non di un genocidio
premeditato e sistematico, come invece sostengono gli armeni.
La politica della Casa Bianca "Il riavvicinamento tra Turchia e
Armenia è uno dei nostri obiettivi" aveva detto il portavoce della
Casa Bianca, Robert Gibbs. Per questo Obama aveva detto a Gul che "é
importante" che il Parlamento turco "passi i protocolli per la
normalizzazione dei rapporti firmati a Zurigo nello scorso ottobre -
ha detto Gibbs -. Ma la Casa Bianca riconosce che la questione armena,
che dura da quasi un secolo, non è di facile soluzione". Obiettivo
degli Usa è "fare progressi". Proprio per questo Hillary Clinton aveva
chiamato il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera,
Howard Berman, per chiedergli di evitare il voto. Ma la Commissione,
seppur spaccata, ha votato ugualmente.
http://www.ilgiornale.it/esteri/armen ia_stati_uniti_il_massacro_fu_genocidio/05-03-2010 /articolo-id=426870-page=0-comments=1
4 Marzo 2010
Armenia, Stati Uniti: "Il massacro fu genocidio"
Al Congresso la Commissione affari esteri approva una risoluzione che
definisce "genocidio" i massacri avvenuti tra il 1915 e il 1917.
Crisi diplomatica: la Turchia condanna il documento e va su tutte le
furie. Poi fa rientrare l'ambasciatore
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Congresso apre la crisi diplomatica fra Stati Uniti e Turchia: per i
senatori infatti, tra il 1915 e il 1917 ci fu un "genocidio" degli
armeni. Crisi che l'amministrazione Obama aveva fatto di tutto per
evitare. La Commissione ha votato il testo a strettissima maggioranza,
23-22. I deputati hanno deciso di procedere con la votazione
nonostante la messa in guardia dell' amministrazione a non compiere un
passo che avrebbe messo in difficoltà le ottime relazioni tra
Washington e Ankara. Ma l'invito è caduto nel vuoto e i risultati dal
punto di vista diplomatico sono stati immediati: mentre l'Armenia
esulta per il voto della Commissione, la Turchia fa sapere che
richiamerà in patria il suo ambasciatore a Washington. E questo
nonostante il presidente a Barack Obama avesse parlatocon il
presidente turco Gul, invitandolo a proseguire sulla via della
normalizzazione dei rapporti tra Turchia e Armenia.
La decisione di Washington E' questo il quadro emerso a Washington al
termine di una giornata che ha visto l'amministrazione giocare su due
fronti. Da un lato la Casa Bianca ha confermato la telefonata di Obama
a Gul. Dall'altro lato, il segretario di Stato americano, Hillary
Clinton, ha chiamato il Congresso per chiedere di evitare di mettere
ai voti un testo in cui si parla esplicitamente e senza giri di parole
di "genocidio armeno". Immediata da Ankara è arrivata la notizia che
la Turchia richiamerà in patria il suo ambasciatore. I motivi della
protesta sono di carattere storico: per i turchi la parola "genocidio"
non esiste. Le decine di migliaia di morti in Armenia tra il 1915 e il
1917 furono la conseguenza di una guerra civile, non di un genocidio
premeditato e sistematico, come invece sostengono gli armeni.
La politica della Casa Bianca "Il riavvicinamento tra Turchia e
Armenia è uno dei nostri obiettivi" aveva detto il portavoce della
Casa Bianca, Robert Gibbs. Per questo Obama aveva detto a Gul che "é
importante" che il Parlamento turco "passi i protocolli per la
normalizzazione dei rapporti firmati a Zurigo nello scorso ottobre -
ha detto Gibbs -. Ma la Casa Bianca riconosce che la questione armena,
che dura da quasi un secolo, non è di facile soluzione". Obiettivo
degli Usa è "fare progressi". Proprio per questo Hillary Clinton aveva
chiamato il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera,
Howard Berman, per chiedergli di evitare il voto. Ma la Commissione,
seppur spaccata, ha votato ugualmente.
http://www.ilgiornale.it/esteri/armen ia_stati_uniti_il_massacro_fu_genocidio/05-03-2010 /articolo-id=426870-page=0-comments=1