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"Contro gli armeni fu un genocidio"

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  • "Contro gli armeni fu un genocidio"

    La Stampa, Italia
    23 dic 2011


    "Contro gli armeni fu un genocidio"
    Scontro diplomatico Francia-Turchia



    È ufficialmente crisi diplomatica tra Francia e Turchia dopo il via
    libera dell'Assemblea nazionale transalpina alla legge che punisce la
    negazione dei genocidi, compreso quello degli armeni durante la Grande
    Guerra. I deputati francesi hanno votato a larghissima maggioranza la
    proposta di legge presentata dalla parlamentare di centrodestra
    Valerie Boyet, che stabilisce pene fino a un anno di carcere e 45 mila
    euro di ammenda per il negazionismo sui genocidi legalmente sanciti
    come tali dallo Stato francese: il massacro degli ebrei da parte del
    regime nazista e lo sterminio perpetrato dagli ottomani a danno della
    popolazione armena tra il 1915 e il 1917, che Parigi ha riconosciuto
    nel 2001.

    Secondo le norme precedenti, solo la negazione della Shoah era reato.
    Il provvedimento passerà ora, dopo la pausa per le feste di fine anno,
    all'esame del Senato, dove rischia di rimanere settimane o addirittura
    mesi. La speranza dei suoi promotori è che l'approvazione definitiva
    arrivi in ogni caso prima di fine febbraio, quando il Parlamento
    francese interromperà la propria attività legislativa in vista delle
    elezioni presidenziali. La reazione turca, però, è stata immediata. Il
    governo di Ankara, che nei giorni scorsi aveva a più riprese
    minacciato ritorsioni, ha richiamato d'urgenza in patria il proprio
    ambasciatore, e il primo ministro Tayyip Erdogan ha annunciato la
    sospensione di tutte le visite bilaterali e il congelamento della
    cooperazione politica e militare con Parigi in segno di protesta.
    «Sfortunatamente questa legge è stata approvata, nonostante tutti i
    nostri avvertimenti», ha commentato Erdogan davanti alla stampa,
    «questo aprirà piaghe irreparabili e molto gravi nelle relazioni
    bilaterali».

    Dure parole di condanna sono giunte anche dal vice-premier turco,
    Bulent Arinc, che da Twitter ha inviato il suo anatema contro il
    parlamento francese, colpevole di aver «approvato questa legge
    equivalente a un tradimento della storia e della realtà storica».
    «Lanceranno una caccia alle streghe contro chi dice che non c'è stato
    un genocidio?», aggiunge, accusando il governo di Parigi di avere
    «come obiettivo di ipotecare la libertà di pensiero degli studiosi».
    Cerca di gettare acqua sul fuoco il ministro degli Esteri francese
    Alain Juppè, che dalla sua Bordeaux invita gli «amici turchi» a non
    avere «una reazione eccessiva» al provvedimento. «Sono dispiaciuto per
    questa prima reazione, e faccio appello al buon senso alla misura», ha
    aggiunto, precisando poi che per una decisione su eventuali ritorsioni
    da parte di Parigi bisognerà attendere: «Valuteremo - ha spiegato - e
    mi auguro che ci fermeremo qui, se possibile». Parole di apprezzamento
    per il voto del parlamento transalpino sono giunte invece
    dall'Armenia, che per bocca del ministro degli Esteri Eduard
    Nalbandian ha espresso la propria «gratitudine alle più alte autorità
    della Francia, all'Assemblea nazionale e al popolo francese». Una
    dichiarazione che farà di certo piacere al presidente Nicolas Sarkozy,
    in crisi di consensi a pochi mesi dalle elezioni, per cui l'appoggio
    dell'influente comunità armena in Francia è un'arma elettorale
    irrinunciabile.

    http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/435556/


    From: Baghdasarian
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