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I girasoli parlanti nel nuovo romanzo dell'Arslan (Italian)

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  • I girasoli parlanti nel nuovo romanzo dell'Arslan (Italian)

    [Speaking Sunflowers: new novel by Antonia Arslan]

    Corriere della Sera, Italia
    04 ottobre 2011


    I girasoli parlanti nel nuovo romanzo dell'Arslan

    Sentimenti, emozioni, ricordi: i racconti brevi della scrittrice
    padovana di origine armena

    Francesca Visentin


    E' un viaggio magico, che rapisce come in un sogno, quello attraverso
    Il cortile dei girasoli parlanti (Piemme editore). Il nuovo libro di
    Antonia Arslan, che esce oggi, narra di sentimenti, emozioni e
    ricordi, attraverso la forma del racconto breve. Così le storie
    sembrano cesellate come gioielli, ma mantengono la capacità di
    incantare e commuovere. Un romanzo folgorante, con i temi cari alla
    scrittrice padovana, di origine armena, in una galleria di immagini
    nitide e coinvolgenti, difficili da dimenticare. Il cortile dei
    girasoli parlanti torna sulla questione armena, ma non solo. I
    personaggi sono tanti, variegati, emergono dai ricordi d'infanzia o
    dal periodo della guerra, ma spuntano anche dalla quotidianità di
    oggi: un viaggio in taxi, la visita a una chiesa a Venezia dove si
    celebra il rito della messa in latino, o la passeggiata in un
    castello. E la malattia, la lunga degenza della scrittrice, che
    diventano storie narrate con serenità. Gli spunti si susseguono,
    sembrano uscire con foga dalla carta, incontenibili.

    E' l'ingresso in un mondo di sogno, che fa stare bene, trascina nella
    magia di gesti, azioni e parole permeate di poesia. Si sta così beati
    tra le pagine di questo libro che riemergere, tornare in superfice, è
    duro. «Questi racconti sono piccoli angoli della mia sensibilità-
    rivela Antonia Arslan -, flash che si sono presentati con gioia. Mi
    mettevo al computer e pregustavo quello che scrivevo, usciva
    volentieri, senza sforzo. Credo questo si senta anche nel risultato,
    comunque cerco sempre di mantenere una serenità di fondo in quello che
    scrivo». Sembra un diario questo libro e lascia la voglia di
    continuare il viaggio magico. «Sono piccole storie che nascono per non
    rattristare - fa notare la scrittrice -. Cimentarmi con la forma
    breve, 1300 battute ogni racconto, è stata una sfida che ho raccolto
    volentieri».

    Il risultato è un capolavoro, dove la tecnica (che c'è) risulta
    impalpabile di fronte della carica emozionale. Il cortile dei girasoli
    parlanti riesce a passare da immagini divertenti come quelle di zia
    Anja e zia Nini, le migliori sferruzzatrici del paese, alla signora
    che vendeva scarponi e che per la sua somiglianza con un grande
    coniglio bianco era chiamata «Conigliut», al dramma della bambina che
    voleva giocare con il soldatino ussaro, ai ricordi buffi come quello
    della «verdigiallumina». Il fascino di questa narrazione, lo svela
    l'autrice, dipende forse dal «segreto delle storie che si amano»:
    «creano mondi in cui desideriamo entrare e da dove non usciamo senza
    rimpianto». Pare di sentirlo il gusto dei «biscotti di zia Enrica»:
    rotondi, piatti, piccoli e deliziosi. E il profumo del «prosciutto di
    nonno Carlo»: «lo portava a casa ben avvolto in carte oleate e pezze,
    come un bambino in fasce». Al momento del taglio, le sue mani, «come
    danzando, facevano volare intorno fetta dopo fetta... ».

    Spiega l'Arslan nella prefazione: «E' un viaggio in cui si rincorrono
    temi cari al cuore e alla penna: la spontaneità dell'infanzia, la
    gioia delle piccole cose, l'odio che contamina e deturpa, la forza
    invincibile dell'amore, l'insensatezza della guerra e il calvario
    armeno». Folgorazioni. Come quella dell'autrice, che dopo avere letto
    una dedica sulla foto di nonna Virginia, capì «in un abbagliante
    momento, qualcosa della vita e della morte e della nostalgia per chi
    abbiamo amato e di cui cerchiamo di conservare piccoli ricordi, come
    il verso di una canzone ». La speranza? «Che come i girasoli riescono
    a guardare il sole e a tramutarlo in bellezza, una delle piccole
    storie del libro possa diventare un girasole nel cuore di chi legge».

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