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Delibere pro armeni in Veneto [Pro-Armenian Resolution in Veneto]

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  • Delibere pro armeni in Veneto [Pro-Armenian Resolution in Veneto]

    Corriere della Sera, Italia
    6 ottobre 2011

    La Turchia «avvisa» i Comuni


    La scrittrice Arslan: «Intimidazioni mafiose». Lettere
    dell'ambasciatore ai sindaci di Padova, Limena e San Giorgio in Bosco
    che hanno approvato iniziative di riconoscimento del genocidio

    PADOVA - «Respingete al mittente quelle lettere, sono pericolose».
    S'indigna la scrittrice padovana Antonia Arslan, di origine armena,
    per la «pesante interferenza» dell'ambasciata di Turchia, che ha
    inviato nei giorni scorsi ai Comuni di Padova, Limena e San Giorgio in
    Bosco un'identica missiva firmata dall'ambasciatore Hakki Akil, in cui
    esprime «delusione » per l'approvazione delle delibere comunali che
    riconoscono il genocidio armeno e prospetta «ripercussioni negative
    nei rapporti tra Italia e Turchia». «Sono lettere mafiosette e
    intimidatorie - denuncia l'Arslan - . Un ambasciatore se ha qualche
    rimostranza, dovrebbe rivolgersi alla Farnesina, non certo scrivere in
    tono minaccioso ai sindaci di piccoli paesi come San Giorgio in Bosco
    o Limena». E la scrittrice (di cui è appena uscito il nuovo libro Il
    cortile dei girasoli parlanti, Piemme editore) incalza: «Il genocidio
    armeno del 1915 è ormai riconosciuto universalmente dalla comunità
    degli storici. Anche l'opinione pubblica in Turchia è molto più avanti
    delle posizioni ufficiali del governo e discute ormai apertamente
    della tragedia armena e di tutti i danni che l'eliminazione delle
    minoranze portò anche alla maggioranza turca».

    L'Arslan ha narrato con passione e intensità il genocidio nel libro La
    masseria delle allodole (Rizzoli editore), in cui il dramma armeno
    rivive nella drammatica storia della sua famiglia: il fratello del
    nonno Yerwant e tutti i numerosi parenti furono sterminati in
    quell'orgia di sangue con cui si è aperta la storia della Turchia
    «moderna». Padova con il sindaco Flavio Zanonato, ormai diversi anni
    fa, è stato il primo Comune del Veneto a riconoscere il genocidio
    armeno e a realizzare un bassolirievo commemorativo a Palazzo Moroni.
    Eppure, anche a Padova, la lettera «minatoria» dell'ambasciatore turco
    è arrivata solo da poche settimane. «Evidentemente il governo turco è
    in allarme - spiega Antonia Arslan -, tra 4 anni sarà il centenario
    del genocidio e quindi sta già preparando una controffensiva per
    evitare che se ne parli, mettendo in atto svariate forme di pressione,
    tra cui queste missive ai Comuni solidali con gli armeni. E' successo
    nel Veneto, ma anche in altre regioni, ho visto le stesse lettere
    inviate a Cerchiara di Calabria e a Bolano, in provincia di La
    Spezia». Domenica a Padova Fethiye Cetin, avvocato turco che ha
    scritto un libro in cui parla del genocidio, è stata nominata «Giusto
    per gli armeni».

    Gli eventi di solidarietà al popolo armeno si susseguono in Veneto, ma
    evidentemente la Turchia non gradisce. «E' un atteggiamento che
    provoca allarme e sconcerto, questo dell'ambasciatore turco -
    sottolinea l'avvocato Vartan Giacomelli, padovano di origine armena,
    presidente dell'associazione Italia- Armenia - . Queste lettere
    intimidatorie fanno rabbrividire, sono goffe minacce alla libera
    espressione, non possono avere conseguenze pratiche. E' l'ossessione
    maniacale di un governo nel negare ciò che non è più negabile. Ma le
    istituzioni non si possono intimidire e qualsiasi delibera che
    riconosce il genocidio armeno parte dal presupposto che si tratta
    ormai di una verità storica acquisita». Secondo l'avvocato Giacomelli,
    «arrivare a modalità di questo tipo ha dell'incredibile. Fa
    rabbrividire. Sono riflessi del negazionismo di stato, che va contro i
    fermenti della società turca. Ma le lettere non vanno sottovalutate,
    creano allarme, soprattutto nei piccoli comuni, mettono sotto
    pressione, intimidiscono le iniziative etico-culturali. La speranza è
    che non abbiano effetto: il genocidio è una verità storica non
    discutibile ». La scrittrice Antonia Arslan invita i Comuni veneti «a
    una risposta ferma e decisa». E suggerisce alle amministrazioni di
    chiarire all'ambasciatore turco che «non compete a un diplomatico
    straniero interferire nei dibattiti dei consigli comunali».

    Francesca Visentin
    06 ottobre 2011

    http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/6-ottobre-2011/delibere-pro-armeni-veneto-turchia-avvisa-comuni-1901739312659.shtml


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