ANSA Notiziario Generale in Italiano, Italia
September 10, 2011 Saturday 5:43 PM CET
ANSA/ FIERA MOSCA: ARSLAN E CARDINI, LA LEZIONE DEI GENOCIDI
RICORDARE QUELLI PASSATI PERCHE' NON SI RIPETANO
(ANSA) - 10 SET - Riconoscere e ricordare tutti i genocidi gia'
consumati impedendo quelli di oggi, compresa la tragedia della fame in
Africa: e' la lezione che bisogna trarre dal passato, secondo Antonia
Arslan e Franco Cardini, protagonisti oggi di uno degli incontri con i
17 scrittori italiani alla Fiera del libro di Mosca, dove il
padiglione del nostro Paese e' l'ospite d'onore nell'anno incrociato
della cultura tra Italia e Russia. I loro libri, 'La masseria delle
allodole' (tradotto in russo) e 'Cristiani, perseguitati e
persecutori'', hanno fatto da sfondo ad un dialogo, a tratti duro e
provocatorio, sulla storia delle persecuzioni, compreso il genocidio
armeno compiuto dai turchi nel 1915. ''Fu il primo del XX secolo dopo
quello quasi dimenticato degli Herero in Namibia ad opera dei tedeschi
nel 1906'', ha ricordato la Arslan.
''Cio' che rende ancora tristi gli armeni, e che tiene ancora aperta
la loro ferita, e' il negazionismo di Stato'', ha sottolineato la
scrittrice riferendosi alla posizione di Ankara. Ma la Arslan, che e'
di origine armena, ha segnalato con soddisfazione alcune iniziative di
rottura da parte del mondo intellettuale turco, compreso il Nobel
Pamuk, che a suo avviso ''rappresentano un tentativo di cambiare
l'opinione pubblica dall'interno: una strada lenta, ma credo sia
quella giusta''.
Cardini ha inserito il genocidio armeno in una ''galleria degli orrori
che risale all'antichita', perche' la storia dell'uomo e' una storia
di persecuzioni''. ''I cristiani - ha proseguito - sono stati
perseguitati ma poi a loro volta sono diventati persecutori, come del
resto lo sono stati in varie epoche i musulmani, persino i buddisti,
gli atei, e voi russi ne sapete qualcosa, ed oggi addirittura alcuni
ebrei, cosa che non mi sarei mai aspettato''.
Quanto al genocidio armeno, ha aggiunto, ''bisogna denunciare tutte le
forze che sino ad oggi hanno impedito di parlarne: ambienti turchi, a
livello governativo, cattolici e ortodossi, mentre alcune voci dello
Stato israeliano hanno temuto che il genocidio armeno potesse
danneggiare la Shoa''. Secondo Cardini, ''oggi in tempi di
globalizzazione e' necessario che fin dalla scuola si faccia una
storia generale del mondo a 360 gradi per una memoria condivisa da
tutti''. Oggi invece, a suo avviso, ''pochi Paesi sviluppano una
memoria delle offese inflitte, compresa l'Italia: dalle violenze a
croati e sloveni, che poi scatenarono le Foibe nel '45, alla Libia''.
Che fare di fronte ai genocidi del passato? ''Perdonare senza obliare
ma sforzandosi di capire che nell'uomo coesiste il culmine del bene e
del male'', risponde la Arsan. ''Il modo migliore - ha osservato
Cardini - per rendere omaggio agli armeni massacrati dai turchi, agli
ebrei uccisi nei lager, ai russi morti nei gulag, non e' fare
monumenti o concedere risarcimenti ai loro discendenti, ma impedire
nuovi genocidi, fare di tutto ad esempio perche' da oggi in poi non ci
sia piu' alcun bimbo nigeriano che muore di sete perche' le
multinazionali Usa ed europeee stanno cercando di monopolizzare anche
l'acqua''. ''Se non lo facciamo, le lacrime su armeni, ebrei ed altre
vittime delle persecuzioni saranno solo sporca retorica''.
September 10, 2011 Saturday 5:43 PM CET
ANSA/ FIERA MOSCA: ARSLAN E CARDINI, LA LEZIONE DEI GENOCIDI
RICORDARE QUELLI PASSATI PERCHE' NON SI RIPETANO
(ANSA) - 10 SET - Riconoscere e ricordare tutti i genocidi gia'
consumati impedendo quelli di oggi, compresa la tragedia della fame in
Africa: e' la lezione che bisogna trarre dal passato, secondo Antonia
Arslan e Franco Cardini, protagonisti oggi di uno degli incontri con i
17 scrittori italiani alla Fiera del libro di Mosca, dove il
padiglione del nostro Paese e' l'ospite d'onore nell'anno incrociato
della cultura tra Italia e Russia. I loro libri, 'La masseria delle
allodole' (tradotto in russo) e 'Cristiani, perseguitati e
persecutori'', hanno fatto da sfondo ad un dialogo, a tratti duro e
provocatorio, sulla storia delle persecuzioni, compreso il genocidio
armeno compiuto dai turchi nel 1915. ''Fu il primo del XX secolo dopo
quello quasi dimenticato degli Herero in Namibia ad opera dei tedeschi
nel 1906'', ha ricordato la Arslan.
''Cio' che rende ancora tristi gli armeni, e che tiene ancora aperta
la loro ferita, e' il negazionismo di Stato'', ha sottolineato la
scrittrice riferendosi alla posizione di Ankara. Ma la Arslan, che e'
di origine armena, ha segnalato con soddisfazione alcune iniziative di
rottura da parte del mondo intellettuale turco, compreso il Nobel
Pamuk, che a suo avviso ''rappresentano un tentativo di cambiare
l'opinione pubblica dall'interno: una strada lenta, ma credo sia
quella giusta''.
Cardini ha inserito il genocidio armeno in una ''galleria degli orrori
che risale all'antichita', perche' la storia dell'uomo e' una storia
di persecuzioni''. ''I cristiani - ha proseguito - sono stati
perseguitati ma poi a loro volta sono diventati persecutori, come del
resto lo sono stati in varie epoche i musulmani, persino i buddisti,
gli atei, e voi russi ne sapete qualcosa, ed oggi addirittura alcuni
ebrei, cosa che non mi sarei mai aspettato''.
Quanto al genocidio armeno, ha aggiunto, ''bisogna denunciare tutte le
forze che sino ad oggi hanno impedito di parlarne: ambienti turchi, a
livello governativo, cattolici e ortodossi, mentre alcune voci dello
Stato israeliano hanno temuto che il genocidio armeno potesse
danneggiare la Shoa''. Secondo Cardini, ''oggi in tempi di
globalizzazione e' necessario che fin dalla scuola si faccia una
storia generale del mondo a 360 gradi per una memoria condivisa da
tutti''. Oggi invece, a suo avviso, ''pochi Paesi sviluppano una
memoria delle offese inflitte, compresa l'Italia: dalle violenze a
croati e sloveni, che poi scatenarono le Foibe nel '45, alla Libia''.
Che fare di fronte ai genocidi del passato? ''Perdonare senza obliare
ma sforzandosi di capire che nell'uomo coesiste il culmine del bene e
del male'', risponde la Arsan. ''Il modo migliore - ha osservato
Cardini - per rendere omaggio agli armeni massacrati dai turchi, agli
ebrei uccisi nei lager, ai russi morti nei gulag, non e' fare
monumenti o concedere risarcimenti ai loro discendenti, ma impedire
nuovi genocidi, fare di tutto ad esempio perche' da oggi in poi non ci
sia piu' alcun bimbo nigeriano che muore di sete perche' le
multinazionali Usa ed europeee stanno cercando di monopolizzare anche
l'acqua''. ''Se non lo facciamo, le lacrime su armeni, ebrei ed altre
vittime delle persecuzioni saranno solo sporca retorica''.