ANTONIA ARSLAN: "VI RACCONTO LA STORIA AVVENTUROSA DEL LIBRO DI MUSH"
Tempi.it
http://www.tempi.it/antonia-arslan-vi-racconto-la-storia-avventurosa-del-libro-di-mush
1 Feb 2012
Italia
L'autrice de La masseria delle allodole e La strada di Smirne torna con
un romanzo che è un ulteriore approfondimento delle proprie origini
armene. Con tempi.it discute della sua ultima fatica: "Attorno alla
tragedia del massacrato voluto dai turchi si narrano testimonianze
agghiaccianti".
Di Daniele Ciacci
Antonia Arslan si trova in tour per promuovere l'ultima sua opera
uscita in libreria, Il libro di Mush (Skira, 129 pp., 15 euro).
L'autrice de La masseria delle allodole e La strada di Smirne torna
con un romanzo che è un ulteriore approfondimento delle proprie
origini armene. Con tempi.it discute della sua ultima fatica.
Di cosa narra il suo nuovo romanzo?
Il libro di Mush è un manoscritto medievale del 1202 che ha avuto
una storia avventurosa. È stato ordinato da un mercante, che poi ha
venduto. Il tomo è vissuto per molti tempi nel Monastero dei Santi
Apostoli della valle di Mush. Nel giugno del 1915 l'intera valle
di Mush è stata invasa dai turchi, che hanno ucciso uomini, donne
e bambini. Nel 1917 due donne, sopravvissute al massacro, trovano
il libro tra le rovine del tempio. La salvezza del testo diventa la
loro ragione di vita. Questo manoscritto è enorme: è alto circa un
metro e pesa 27 chili e mezzo. Le donne lo dividono in due parti e lo
trasportano sulle spalle valicando i monti del Caucaso. Gli armeni
venerano i libri: hanno santificato in gruppo tutti i traduttori
della Bibbia e anche l'inventore dell'alfabeto, Mesrop Mashtots.
La trama, quindi, è tratta da una storia viva?
Sì. Il libro di Mush esiste davvero. Adesso, si trova a Matenadaran,
la biblioteca di Yerevan, capitale della Repubblica d'Armenia.
Naturalmente, la storia del romanzo è condita di eventi leggendari e
romanzeschi, ma ha un solido nucleo storico. Per esempio, delle due
donne che hanno trasportato il libro, solo una sopravvive. L'altra
muore e viene seppellita con la sua parte di testo. Soltanto un
generale russo riuscira a scoprire l'esatta ubicazione e lo portera
con se in Georgia.
Perche ha voluto narrare questa storia?
La casa editrice Skira, che lo ha pubblicato, ha aperto una nuova
collana di narrativa. Skira, tradizionalmente, pubblica cataloghi
d'arte, ma hanno deciso di puntare anche su brevi racconti che parlino
delle vicende di un opera d'arte. Inoltre, mi ha sempre colpito la
storia della valle di Mush, che in armeno significa "nebbiosa". Vi
passano due fiumi ed è fertilissima. È circondata da montagne,
con pochi valichi d'entrata. Attorno alla tragedia del massacrato
voluto dai turchi si narrano testimonianze agghiaccianti. Come quella
di Alma Johannson, infermiera danese che gestiva un orfanotrofio
completamente distrutto.
From: A. Papazian
Tempi.it
http://www.tempi.it/antonia-arslan-vi-racconto-la-storia-avventurosa-del-libro-di-mush
1 Feb 2012
Italia
L'autrice de La masseria delle allodole e La strada di Smirne torna con
un romanzo che è un ulteriore approfondimento delle proprie origini
armene. Con tempi.it discute della sua ultima fatica: "Attorno alla
tragedia del massacrato voluto dai turchi si narrano testimonianze
agghiaccianti".
Di Daniele Ciacci
Antonia Arslan si trova in tour per promuovere l'ultima sua opera
uscita in libreria, Il libro di Mush (Skira, 129 pp., 15 euro).
L'autrice de La masseria delle allodole e La strada di Smirne torna
con un romanzo che è un ulteriore approfondimento delle proprie
origini armene. Con tempi.it discute della sua ultima fatica.
Di cosa narra il suo nuovo romanzo?
Il libro di Mush è un manoscritto medievale del 1202 che ha avuto
una storia avventurosa. È stato ordinato da un mercante, che poi ha
venduto. Il tomo è vissuto per molti tempi nel Monastero dei Santi
Apostoli della valle di Mush. Nel giugno del 1915 l'intera valle
di Mush è stata invasa dai turchi, che hanno ucciso uomini, donne
e bambini. Nel 1917 due donne, sopravvissute al massacro, trovano
il libro tra le rovine del tempio. La salvezza del testo diventa la
loro ragione di vita. Questo manoscritto è enorme: è alto circa un
metro e pesa 27 chili e mezzo. Le donne lo dividono in due parti e lo
trasportano sulle spalle valicando i monti del Caucaso. Gli armeni
venerano i libri: hanno santificato in gruppo tutti i traduttori
della Bibbia e anche l'inventore dell'alfabeto, Mesrop Mashtots.
La trama, quindi, è tratta da una storia viva?
Sì. Il libro di Mush esiste davvero. Adesso, si trova a Matenadaran,
la biblioteca di Yerevan, capitale della Repubblica d'Armenia.
Naturalmente, la storia del romanzo è condita di eventi leggendari e
romanzeschi, ma ha un solido nucleo storico. Per esempio, delle due
donne che hanno trasportato il libro, solo una sopravvive. L'altra
muore e viene seppellita con la sua parte di testo. Soltanto un
generale russo riuscira a scoprire l'esatta ubicazione e lo portera
con se in Georgia.
Perche ha voluto narrare questa storia?
La casa editrice Skira, che lo ha pubblicato, ha aperto una nuova
collana di narrativa. Skira, tradizionalmente, pubblica cataloghi
d'arte, ma hanno deciso di puntare anche su brevi racconti che parlino
delle vicende di un opera d'arte. Inoltre, mi ha sempre colpito la
storia della valle di Mush, che in armeno significa "nebbiosa". Vi
passano due fiumi ed è fertilissima. È circondata da montagne,
con pochi valichi d'entrata. Attorno alla tragedia del massacrato
voluto dai turchi si narrano testimonianze agghiaccianti. Come quella
di Alma Johannson, infermiera danese che gestiva un orfanotrofio
completamente distrutto.
From: A. Papazian