La Stampa, Italia
11 maggio 2012
Armenia: elezioni politiche zeppe di irregolarità
TRADOTTO DA E. INTRA E S. GLIEDMAN
Nell'ultimo anno, il presidente armeno Serzh Sarkisian aveva
ripetutamente affermato l'intenzione di garantire che le elezioni
politiche, tenutesi il 6 maggio scorso, fossero le più democratiche di
tutta la storia post-sovietica del Paese.
I partner stranieri ne avevano appoggiato l'intenzione, tanto che
l'ambasciatore USA John Heffern lo scorso autunno aveva riferito che
Washington stava lavorando con Yerevan per fare in modo che il voto
parlamentare del 2012 e la tornata presidenziale nel 2013 fossero "le
migliori elezioni di sempre, svolte pienamente in linea con gli
standard internazionali".
Lo scrutinio parlamentare della scorsa domenica tuttavia non è
riuscito a tenere fede alle aspettative.
In una dichiarazione rilasciata il 7 maggio, l'OSCE afferma che
nonostante le libertà di aggregazione e di espressione siano state
rispettate durante la campagna elettorale, il voto è stato invece
caratterizzato da una `generale mancanza di fiducia nell'integrità del
processo elettorale da parte dei partiti politici e degli elettori'.
E' stata sancita la vittoria del Partito Repubblicano del presidente
Serzh Sarkisian, che ha conquistato il 44,5% dei voti e la stragrande
maggioranza dei seggi in parlamento. Questa vittoria pone Sarkisian in
netto vantaggio rispetto agli avversari anche per le presidenziali del
prossimo anno.
L'ultima aggiunta alla coalizione attualmente al governo - Armenia
Prospera - è seconda con il 31%, mentre il maggior partito di
opposizione, il Congresso Nazionale guidato dall'ex-Presidente Levon
Ter-Petrosyan, è riuscito a ottenere sette seggi in parlamento.
Nonostante ciò, quest'ultimo ha affermato che il voto dovrebbe essere
annullato per via dei moltissimi episodi di corruzione e altre
violazioni di ogni genere.
Queste alcune reazioni su Twitter:
Onnik Kirkorian: `I partiti al potere tendono a restare al potere'.
Ani Wandaryan: `Presenza [in Parlamento] assicurata a tutti i partiti
che restano, però ininfluenti visto che il Partito Repubblicano
conquista la stragrande maggioranza'.
Anche la Missione internazionale di osservazione elettorale (MIOE) fa
notare in un comunicato stampa che la pressione sugli elettori da
parte dei funzionari locali del Partito repubblicano di Sarkisian
(HHK), insieme al rifiuto delle commissioni elettorali di prendere in
considerazione i numerosi appelli e denunce, "hanno creato un campo di
gioco impari".
Tra le irregolarità, sono state riportate numerose segnalazioni di
compravendita dei voti da parte dell'HHK, inclusa la distribuzione
apparentemente benefica di 500 trattori nelle zone rurali portata
avanti da Armenia Prospera.
Nel corso della giornata sono stati anche riportati problemi di
sovraffollamento ai seggi elettorali nonché tentativi da parte di
osservatori nazionali o di persone delegate dai vari partiti
dell'opposizione di assumere funzioni che sono prerogative del
personale della commissione.
In un seggio elettorale nella provincia di Kotayk, un funzionario del
distretto ha invalidato delle schede compilate da persone che
sospettava di aver votato per un partito diverso dall'HHK inserendole
nelle urne sbagliate.
Samvel Martirosyan, del progetto itord.org, pubblica su Twitter la
foto `Gemelli al voto'. Questo invece un "voto di gruppo" filmato
dalle telecamere (a cura di CivilNet):
Il trucco più pubblicizzato, nonché potenzialmente più dannoso, è
stato l'inchiostro usato per marcare il passaporto di chi aveva già
votato, che avrebbe dovuto durare almeno 12 ore (per evitare che la
gente ripetesse il voto) e che invece svaniva molto prima. La
spiegazione del presidente della Commissione elettorale centrale
Tigran Mukuchian, secondo cui l'inchiostro sbiadiva solo perché la
bottiglia non era stata scossa vigorosamente prima di essere
utilizzata, è risultata mediatamente falsa.
La promessa di `elezioni pienamente in linea con gli standard
internazionali" non è stata quindi mantenuta. ILa sensazione che si
percepisce dai vari social media armeni è, più che di scontento e
amarezza per le aspettative deluse, di profonda sfiducia nel futuro.
Una certa curiosità sembra essersi riaccesa nelle ultime ore, attorno
alla notizia, riportata da untweet di Levon Sevunts, che rilancia in
inglese quello originale di Armenia Liberty, secondo cui il presidente
avrebbe avanzato l'ipotesi di una "coalizione di governo pur se i
Repubblicani hanno la maggioranza".
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=556&ID_sezion e=654
11 maggio 2012
Armenia: elezioni politiche zeppe di irregolarità
TRADOTTO DA E. INTRA E S. GLIEDMAN
Nell'ultimo anno, il presidente armeno Serzh Sarkisian aveva
ripetutamente affermato l'intenzione di garantire che le elezioni
politiche, tenutesi il 6 maggio scorso, fossero le più democratiche di
tutta la storia post-sovietica del Paese.
I partner stranieri ne avevano appoggiato l'intenzione, tanto che
l'ambasciatore USA John Heffern lo scorso autunno aveva riferito che
Washington stava lavorando con Yerevan per fare in modo che il voto
parlamentare del 2012 e la tornata presidenziale nel 2013 fossero "le
migliori elezioni di sempre, svolte pienamente in linea con gli
standard internazionali".
Lo scrutinio parlamentare della scorsa domenica tuttavia non è
riuscito a tenere fede alle aspettative.
In una dichiarazione rilasciata il 7 maggio, l'OSCE afferma che
nonostante le libertà di aggregazione e di espressione siano state
rispettate durante la campagna elettorale, il voto è stato invece
caratterizzato da una `generale mancanza di fiducia nell'integrità del
processo elettorale da parte dei partiti politici e degli elettori'.
E' stata sancita la vittoria del Partito Repubblicano del presidente
Serzh Sarkisian, che ha conquistato il 44,5% dei voti e la stragrande
maggioranza dei seggi in parlamento. Questa vittoria pone Sarkisian in
netto vantaggio rispetto agli avversari anche per le presidenziali del
prossimo anno.
L'ultima aggiunta alla coalizione attualmente al governo - Armenia
Prospera - è seconda con il 31%, mentre il maggior partito di
opposizione, il Congresso Nazionale guidato dall'ex-Presidente Levon
Ter-Petrosyan, è riuscito a ottenere sette seggi in parlamento.
Nonostante ciò, quest'ultimo ha affermato che il voto dovrebbe essere
annullato per via dei moltissimi episodi di corruzione e altre
violazioni di ogni genere.
Queste alcune reazioni su Twitter:
Onnik Kirkorian: `I partiti al potere tendono a restare al potere'.
Ani Wandaryan: `Presenza [in Parlamento] assicurata a tutti i partiti
che restano, però ininfluenti visto che il Partito Repubblicano
conquista la stragrande maggioranza'.
Anche la Missione internazionale di osservazione elettorale (MIOE) fa
notare in un comunicato stampa che la pressione sugli elettori da
parte dei funzionari locali del Partito repubblicano di Sarkisian
(HHK), insieme al rifiuto delle commissioni elettorali di prendere in
considerazione i numerosi appelli e denunce, "hanno creato un campo di
gioco impari".
Tra le irregolarità, sono state riportate numerose segnalazioni di
compravendita dei voti da parte dell'HHK, inclusa la distribuzione
apparentemente benefica di 500 trattori nelle zone rurali portata
avanti da Armenia Prospera.
Nel corso della giornata sono stati anche riportati problemi di
sovraffollamento ai seggi elettorali nonché tentativi da parte di
osservatori nazionali o di persone delegate dai vari partiti
dell'opposizione di assumere funzioni che sono prerogative del
personale della commissione.
In un seggio elettorale nella provincia di Kotayk, un funzionario del
distretto ha invalidato delle schede compilate da persone che
sospettava di aver votato per un partito diverso dall'HHK inserendole
nelle urne sbagliate.
Samvel Martirosyan, del progetto itord.org, pubblica su Twitter la
foto `Gemelli al voto'. Questo invece un "voto di gruppo" filmato
dalle telecamere (a cura di CivilNet):
Il trucco più pubblicizzato, nonché potenzialmente più dannoso, è
stato l'inchiostro usato per marcare il passaporto di chi aveva già
votato, che avrebbe dovuto durare almeno 12 ore (per evitare che la
gente ripetesse il voto) e che invece svaniva molto prima. La
spiegazione del presidente della Commissione elettorale centrale
Tigran Mukuchian, secondo cui l'inchiostro sbiadiva solo perché la
bottiglia non era stata scossa vigorosamente prima di essere
utilizzata, è risultata mediatamente falsa.
La promessa di `elezioni pienamente in linea con gli standard
internazionali" non è stata quindi mantenuta. ILa sensazione che si
percepisce dai vari social media armeni è, più che di scontento e
amarezza per le aspettative deluse, di profonda sfiducia nel futuro.
Una certa curiosità sembra essersi riaccesa nelle ultime ore, attorno
alla notizia, riportata da untweet di Levon Sevunts, che rilancia in
inglese quello originale di Armenia Liberty, secondo cui il presidente
avrebbe avanzato l'ipotesi di una "coalizione di governo pur se i
Repubblicani hanno la maggioranza".
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=556&ID_sezion e=654