MKHITARYAN, L'ARMENO SCOPERTO DA LUCESCU
Corriere dello Sport
2 ottobre 2012
Italia
E' la grande sorpresa dello Shakhtar, che stasera affronta la Juventus:
ha 23 anni, è una mezzapunta, ha segnato tredici gol in dieci gare
nel campionato ucraino e due reti in Champions League contro i danesi
del Nordsjaelland. Dal Pyunik Yerevan alla chiamata di Mircea Lucescu:
così ha stregato l'Europa
ROMA - A Donetsk non ha trovato solo un ricco ingaggio, ma anche
l'ambiente ideale: Mircea Lucescu non si era mai fermato così a lungo
nella stessa citta, dopo aver cominciato nel 1979 la sua carriera di
allenatore nel Corvinul Hunedoara, serie B romena. Sono otto anni che
si è legato allo Shakhtar: ha costruito una squadra che ha piantato
le tende in Champions e si è fatta conoscere in Europa, spezzando in
Ucraina la storica egemonia della Dinamo Kiev, abituata a dominare
la scena da una vita, prima ai tempi dell'attaccante Oleh Blokhin
e poi di Valery Lobanovsky, passato dalla divisa di colonnello alla
panchina. Lucescu ha segnato la differenza, cambiando le prospettive
dello Shakhtar: ha vinto sei scudetti (gli ultimi di tre di fila),
quattro Coppe dell'Ucraina e una Coppa Uefa. Si divide tra schemi
e scrivania. E' un manager con pieni poteri: gestisce un budget,
segue da vicino ogni trattativa, firma gli acquisti. Lucescu proviene
dalla scuola di Romeo Anconetani, l'ex presidente del Pisa che nel
1990 lo fece sbarcare in Italia, dopo averlo visto al timone della
Dinamo Bucarest.
OTTO BRASILIANI - Nella scelta dei giovani talenti ha sempre dimostrato
uno straordinario istinto. Lanciò Andrea Pirlo nel Brescia, quando il
centrocampista giocava negli Allievi e aveva appena compiuto sedici
anni (era il 21 maggio del 1995, 0-2 con la Reggiana). Lucescu ha
aiutato lo Shakhtar a farsi largo nel panorama europeo e a diventare
una splendida multinazionale: ecco il suo biglietto da visita,
aspettando la sfida di stasera in Champions con la Juventus.
Sono otto i brasiliani di Lucescu, tutti in grado di richiamare
l'attenzione dei club di prima fascia. Il più corteggiato è Douglas
Costa, classe 1990, mezzapunta, ex Gremio: è costato cinque milioni
di dollari nel 2010 e nella scorsa estate è stato studiato dal Napoli.
Douglas Costa guida la colonia verdeoro: dal terzino Ilsinho (1985, ex
San Paolo) ai centrocampisti Fernandinho (1985, cresciuto nell'Atletico
Paranaense), Willian (1988, lanciato dal Corinthians) e Alan Patrick
(1991, pescato da Lucescu nel Santos). Il blocco dei brasiliano è
completato dal centravanti Luiz Adriano (1987, arrivato in Ucraina
dall'Internacional di Porto Alegre) e dall'esterno sinistro Dentinho
(1989, altro prodotto del Corinthians).
QUINDICI GOL - Lucescu ha trascorso la sua vita in viaggio. E la sua
ultima intuizione è sbocciata in Armenia. Henrikh Mkhitaryan è il
nuovo gioiello dello Shakhtar. Ha ventitre anni, è un trequartista e
si è presentato con una doppietta nel debutto stagionale in Champions
League contro i danesi del Nordsjaelland (2-0). Un bilancio d'oro:
ha segnato quindici gol in undici partite, convincendo Lucescu a
ritagliargli un posto da titolare nel 4-2-3-1. Si muove alle spalle
di Luiz Adriano, bravo nelle sponde e in grado di scavare varchi per
l'inserimento a rotazione di Willian, Douglas Costa, Fernandinho e di
Mkhitaryan. Cambi di marcia, colpi eleganti, buona visione di gioco:
è un numero dieci che si trasforma in seconda punta.Cerca lo spazio
e ha i tempi giusti per proporsi in area di rigore. Si è avvicinato
al calcio da bambino ammirando Zinedine Zidane. Ha iniziato nelle
giovanili del Pyunik Yerevan, che in Armenia ha il fascino e la
bacheca della Juventus, avendo conquistato dieci scudetti consecutivi.
Dal vivaio al professionismo: settanta presenze e trenta gol con il
Pyunik e nel 2009 il passaggio al Metalurh, l'altro club di Donetsk.
Una stagione brillante: trentasette gare e dodici reti, prima della
chiamata di Lucescu.
IL PROFILO - E' il simbolo della nazionale armena, guidata dal ct
Vardan Minasyan. E' alto un metro e 78, pesa 72 chili, è nato a Yerevan
il 21 gennaio del 1989. Lo Shakhtar l'ha blindato con un contratto
che scade il 30 giugno del 2015. Mkhitaryan ha una valutazione di
mercato che si aggira intorno ai dieci milioni di euro.
Nella "Premier Liga" ucraina ha segnato tredici gol in dieci partite.
Tre le doppiette: contro l'Arsenal Kiev, il Volyn Lutsk e il Vorskla,
più una tripletta al Chernomorets. Cinque gli assist. E' stato
decisivo anche nell'ultimo impegno in campionato contro il Dnipro:
Mkhitaryan ha sbloccato il risultato e trascinato lo Shakhtar (2-1).
http://www.corrieredellosport.it/talent_scout/2012/10/02-269201/Mkhitaryan,+l%E2%80%99armeno+scoperto+da+Lucescu
From: A. Papazian
Corriere dello Sport
2 ottobre 2012
Italia
E' la grande sorpresa dello Shakhtar, che stasera affronta la Juventus:
ha 23 anni, è una mezzapunta, ha segnato tredici gol in dieci gare
nel campionato ucraino e due reti in Champions League contro i danesi
del Nordsjaelland. Dal Pyunik Yerevan alla chiamata di Mircea Lucescu:
così ha stregato l'Europa
ROMA - A Donetsk non ha trovato solo un ricco ingaggio, ma anche
l'ambiente ideale: Mircea Lucescu non si era mai fermato così a lungo
nella stessa citta, dopo aver cominciato nel 1979 la sua carriera di
allenatore nel Corvinul Hunedoara, serie B romena. Sono otto anni che
si è legato allo Shakhtar: ha costruito una squadra che ha piantato
le tende in Champions e si è fatta conoscere in Europa, spezzando in
Ucraina la storica egemonia della Dinamo Kiev, abituata a dominare
la scena da una vita, prima ai tempi dell'attaccante Oleh Blokhin
e poi di Valery Lobanovsky, passato dalla divisa di colonnello alla
panchina. Lucescu ha segnato la differenza, cambiando le prospettive
dello Shakhtar: ha vinto sei scudetti (gli ultimi di tre di fila),
quattro Coppe dell'Ucraina e una Coppa Uefa. Si divide tra schemi
e scrivania. E' un manager con pieni poteri: gestisce un budget,
segue da vicino ogni trattativa, firma gli acquisti. Lucescu proviene
dalla scuola di Romeo Anconetani, l'ex presidente del Pisa che nel
1990 lo fece sbarcare in Italia, dopo averlo visto al timone della
Dinamo Bucarest.
OTTO BRASILIANI - Nella scelta dei giovani talenti ha sempre dimostrato
uno straordinario istinto. Lanciò Andrea Pirlo nel Brescia, quando il
centrocampista giocava negli Allievi e aveva appena compiuto sedici
anni (era il 21 maggio del 1995, 0-2 con la Reggiana). Lucescu ha
aiutato lo Shakhtar a farsi largo nel panorama europeo e a diventare
una splendida multinazionale: ecco il suo biglietto da visita,
aspettando la sfida di stasera in Champions con la Juventus.
Sono otto i brasiliani di Lucescu, tutti in grado di richiamare
l'attenzione dei club di prima fascia. Il più corteggiato è Douglas
Costa, classe 1990, mezzapunta, ex Gremio: è costato cinque milioni
di dollari nel 2010 e nella scorsa estate è stato studiato dal Napoli.
Douglas Costa guida la colonia verdeoro: dal terzino Ilsinho (1985, ex
San Paolo) ai centrocampisti Fernandinho (1985, cresciuto nell'Atletico
Paranaense), Willian (1988, lanciato dal Corinthians) e Alan Patrick
(1991, pescato da Lucescu nel Santos). Il blocco dei brasiliano è
completato dal centravanti Luiz Adriano (1987, arrivato in Ucraina
dall'Internacional di Porto Alegre) e dall'esterno sinistro Dentinho
(1989, altro prodotto del Corinthians).
QUINDICI GOL - Lucescu ha trascorso la sua vita in viaggio. E la sua
ultima intuizione è sbocciata in Armenia. Henrikh Mkhitaryan è il
nuovo gioiello dello Shakhtar. Ha ventitre anni, è un trequartista e
si è presentato con una doppietta nel debutto stagionale in Champions
League contro i danesi del Nordsjaelland (2-0). Un bilancio d'oro:
ha segnato quindici gol in undici partite, convincendo Lucescu a
ritagliargli un posto da titolare nel 4-2-3-1. Si muove alle spalle
di Luiz Adriano, bravo nelle sponde e in grado di scavare varchi per
l'inserimento a rotazione di Willian, Douglas Costa, Fernandinho e di
Mkhitaryan. Cambi di marcia, colpi eleganti, buona visione di gioco:
è un numero dieci che si trasforma in seconda punta.Cerca lo spazio
e ha i tempi giusti per proporsi in area di rigore. Si è avvicinato
al calcio da bambino ammirando Zinedine Zidane. Ha iniziato nelle
giovanili del Pyunik Yerevan, che in Armenia ha il fascino e la
bacheca della Juventus, avendo conquistato dieci scudetti consecutivi.
Dal vivaio al professionismo: settanta presenze e trenta gol con il
Pyunik e nel 2009 il passaggio al Metalurh, l'altro club di Donetsk.
Una stagione brillante: trentasette gare e dodici reti, prima della
chiamata di Lucescu.
IL PROFILO - E' il simbolo della nazionale armena, guidata dal ct
Vardan Minasyan. E' alto un metro e 78, pesa 72 chili, è nato a Yerevan
il 21 gennaio del 1989. Lo Shakhtar l'ha blindato con un contratto
che scade il 30 giugno del 2015. Mkhitaryan ha una valutazione di
mercato che si aggira intorno ai dieci milioni di euro.
Nella "Premier Liga" ucraina ha segnato tredici gol in dieci partite.
Tre le doppiette: contro l'Arsenal Kiev, il Volyn Lutsk e il Vorskla,
più una tripletta al Chernomorets. Cinque gli assist. E' stato
decisivo anche nell'ultimo impegno in campionato contro il Dnipro:
Mkhitaryan ha sbloccato il risultato e trascinato lo Shakhtar (2-1).
http://www.corrieredellosport.it/talent_scout/2012/10/02-269201/Mkhitaryan,+l%E2%80%99armeno+scoperto+da+Lucescu
From: A. Papazian