TRE PENNE IN ARMENIA: LA CAPITALE YEREVAN
SMTV, San Marino
LunedÌ 1 luglio 2013
Nonostante la storia dell'Armenia, con questo nome e queste istituzioni
sia poco più che maggiorenne, comune a tante realta statali sorte
dalle ceneri della disgregazione dell'Unione Sovietica datata 1991,
la conversione alla cultura e all'economia al di qua del muro,
specialmente nel centro pulsante della capitale, Yerevan, è per certi
versi straordinario.
Non poi quell'inferno che si pensava, nonostante di quello conservi
quantomeno la temperatura: il termometro impietoso recita 34, chi
qui ci vive giura non sia poi così tanto caldo. L'estate di Yerevan
si ostenta in afa e boccheggiamenti feroci; l'assalto all'ombra e al
refrigerio, declinato in bibite e fontane pare lo sport amatoriale
per eccellenza nella capitale.
In molti l'Armenia l'hanno conosciuta sui libri di storia, su una
delle pagine più sanguinolte del secolo scorso: poco dopo l'inizio
del primo conflitto bellico mondiale i Turchi avviarono quello che è
poi passato alla storia come il genocidio degli armeni. Un importante
museo, il Metz Teghern - letteralmente il Grande Male - ricorda oggi
coloro che coraggiosamente vi si opposero.
La storia vive nell'architettura della Cascade, grande scalinata che
permette di tenere Yerevan in un pugno, dall'alto della sua cima.
L'Opera, segnalato su molte guide come luogo da vedere assolutamente,
la dice lunga sull'invasione occidentale, in termini di pensiero e
inflessioni, che ha pervaso le strade capitoline, le quali trasudano
mondanita, firme, brand internazionali e offerte di ogni genere.
L'Armenia è anche questo: un po' d'Europa e Occidente trapiantato a
latitudini in cui ti aspetti tutt'altro. La stessa liberta con cui
le ragazze, le donne di Yerevan camminano in strada, è tutt'altro
che scontata in un paese che può vantare burberi vicini quali la
Siria, l'Iran o l'Iraq. Le due facce della stessa medaglia convivono
in Yerevan, desolante agglomerato periferico, simile a confuse
baraccopoli, e lo sfarzo di un centro nevralgico che vuole ostentare
opulenza e capacita di stare al passo coi tempi.
Luca Pelliccioni lunedì 1 luglio 2013
http://www.smtvsanmarino.sm/sport/calcio-sammarinese/2013/07/01/tre-penne-armenia-capitale-yerevan
SMTV, San Marino
LunedÌ 1 luglio 2013
Nonostante la storia dell'Armenia, con questo nome e queste istituzioni
sia poco più che maggiorenne, comune a tante realta statali sorte
dalle ceneri della disgregazione dell'Unione Sovietica datata 1991,
la conversione alla cultura e all'economia al di qua del muro,
specialmente nel centro pulsante della capitale, Yerevan, è per certi
versi straordinario.
Non poi quell'inferno che si pensava, nonostante di quello conservi
quantomeno la temperatura: il termometro impietoso recita 34, chi
qui ci vive giura non sia poi così tanto caldo. L'estate di Yerevan
si ostenta in afa e boccheggiamenti feroci; l'assalto all'ombra e al
refrigerio, declinato in bibite e fontane pare lo sport amatoriale
per eccellenza nella capitale.
In molti l'Armenia l'hanno conosciuta sui libri di storia, su una
delle pagine più sanguinolte del secolo scorso: poco dopo l'inizio
del primo conflitto bellico mondiale i Turchi avviarono quello che è
poi passato alla storia come il genocidio degli armeni. Un importante
museo, il Metz Teghern - letteralmente il Grande Male - ricorda oggi
coloro che coraggiosamente vi si opposero.
La storia vive nell'architettura della Cascade, grande scalinata che
permette di tenere Yerevan in un pugno, dall'alto della sua cima.
L'Opera, segnalato su molte guide come luogo da vedere assolutamente,
la dice lunga sull'invasione occidentale, in termini di pensiero e
inflessioni, che ha pervaso le strade capitoline, le quali trasudano
mondanita, firme, brand internazionali e offerte di ogni genere.
L'Armenia è anche questo: un po' d'Europa e Occidente trapiantato a
latitudini in cui ti aspetti tutt'altro. La stessa liberta con cui
le ragazze, le donne di Yerevan camminano in strada, è tutt'altro
che scontata in un paese che può vantare burberi vicini quali la
Siria, l'Iran o l'Iraq. Le due facce della stessa medaglia convivono
in Yerevan, desolante agglomerato periferico, simile a confuse
baraccopoli, e lo sfarzo di un centro nevralgico che vuole ostentare
opulenza e capacita di stare al passo coi tempi.
Luca Pelliccioni lunedì 1 luglio 2013
http://www.smtvsanmarino.sm/sport/calcio-sammarinese/2013/07/01/tre-penne-armenia-capitale-yerevan