L'AZERBAIJAN TEME LA NORMALIZZAZIONE TURCO-ARMENA
L'Indro- Italia
04 luglio2013
Azerbaijan e Turchia: 'una nazione, due stati'?
La linea aerea fra Turchia e Armenia rischia di incrinare il sodalizio
di Baku e Ankara
Emma Ferrero Giovedì 4 Luglio 2013, 16:37
Lo scorso 3 aprile, la compagnia aerea privata turca BoraJet avrebbe
dovuto lanciare la nuova tratta diretta di collegamento fra Van,
citta della Turchia Orientale, e Yerevan, capitale armena. Il primo
volo diretto di 40 minuti fra Turchia e Armenia, invece, non è mai
decollato. Pochissimi giorni dopo la comunicazione ufficiale da
parte della compagnia BoraJet, la tratta è stata sospesa, o meglio
momentaneamente cancellata, fino a data ancora da definirsi.
Ufficialmente la ragione di tale sospensione, stante le dichiarazioni
della compagnia aerea, è dovuta alla scarsa affluenza di prenotazioni,
che non avrebbe permesso di raggiungere gli standard per poter attivare
la tratta.
In realta, sembra che le accese proteste da parte azera, abbiamo
giocato un ruolo piuttosto rilevante in tutta la faccenda. La
possibilita che la tratta fra i due paesi fosse coperta per la
prima volta da un operatore turco, ha fatto riaffiorare una serie
di questioni storiche e politiche mai sopite. L'Azerbaijan e la
Turchia, considerati paesi fratelli accomunati dalle stesse radici
storico-culturali, religiose e linguistiche, hanno sempre goduto
di relazioni bilaterali molto forti e positive, al punto che l'ex
presidente azero Heydar Alyev negli anni Novanta coniò il motto 'una
nazione, due stati'. 'Una nazione, due stati', che è diventato una
sorta di mantra per la comunita azera, abituata fin dall'infanzia
a riconoscere nei cugini turchi la naturale estensione del proprio
essere.
Non solo un sodalizio culturale e sociale, quello fra Azerbaijan e
Turchia. Ankara, nel 1991, fu la prima a riconoscere l'indipendenza
del paese amico e vicino, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Sul piano diplomatico, ha sempre affiancato e supportato Baku
nei tentativi di consolidamento di quest'indipendenza tramite la
preservazione dell'integrita territoriale azera. Su quello finanziario,
ancora, la Turchia ha sempre valorizzato il potenziale economico
dell'Azerbaijan, derivante dalle ingenti risorse naturali del Caspio.
Sicuramente, le relazioni fra I due paesi hanno subito importanti
mutamenti dal 1990 ad oggi. Il clima geopolitico odierno impone
ad Ankara un approccio 'day-to-day' alle questioni di politica
estera ed economica, che di base è molto distante da quel romantico
concetto ideologico della fratellanza turco-azera tanto a cuore all'ex
presidente Aliyev. Suo figlio Ilham Aliyev, attuale presidente, deve
guardare con occhio pragmatico alle relazioni con le controparti
turche, Erdogan e Gul.
È cruciale che la leadership politica turca, oggi profondamente scossa
dell'ondata di proteste interne che ha infiammato piazza Taksim,
mantenga il Caucaso come perno delle sue priorita in politica estera.
Ankara continua ad esercitare quel grande potenziale che gli ha
permesso di fare da ponte fra occidente e oriente, mantenendo un forte
potere regionale nell'area caucasica e in Asia Centrale. Investendo
economicamente in Azerbaijan, sfruttando la vicinanza linguistica e
culturale, la Turchia si è fatta promotrice del processo di mediazione
dei conflitti congelati nella regione. L'idillio fra Ankara e Baku,
però, è stato messo più volte alla prova ne corso degli ultimi anni. E
la questione della linea aerea turca diretta in Armenia, non fa che
darne ulteriore conferma.
Non appena ha appreso la notizia dell'istituzione della nuova tratta
Van-Yerevan da parte della BoraJet, le autorita azere hanno lanciato
messaggi di protesta e indignazione. L'Azerbaijan ha recriminato
il lancio della tratta aerea, sostenendo che quei voli avrebbero
rappresentato nientemeno che una violazione del blocco dei confini
armeni, operato da oltre vent'anni dai due paesi alleati come risultato
della guerra fra Baku e Yerevan sul territorio del Nagorno Karabakh.
Che la BoraJet abbia fatto riaffiorare antichi dissapori è evidente,
ma quello che molti esperti si sono domandati è: perche le autorita
turche non hanno dimostrato di fatto nulla in contrario? Gia nel
2009 la Turchia aveva annunciato la volonta di iniziare ad aprire
il suo confine orientale verso l'Armenia, in segno di distensione
per avviare il processo di normalizzazione con Yerevan. L'Armenia,
che accusa il paese turco del genocidio avvenuto all'epoca della Prima
Guerra Mondiale, riconosce alla citta di Van un certo significato. Van,
infatti, è stata uno dei siti chiave nel massacro degli armeni del
1915, e ospita le rovine di un complesso abitativo armeno oltre che
la Cattedrale della Santa Croce, recentemente ristrutturata e un
tempo sede della Chiesa Apostolica Armena. La Turchia, in risposta
alle proteste azere, ha ribadito che la natura dell'interesse
all'attivazione della tratta (ad opera di una compagnia privata, non
statale) era puramente turistica. Anche se, leggendo fra le righe, si
percepiscono dei segnali rivolti al famoso processo di normalizzazione.
La bagarre scatenata dalla autorita azere, di fatto, ha portato la
compagnia alla decisione di sospendere la tratta. Anche se la versione
ufficiale resta quella della scarsita di prenotazioni, l'Armenia non
ha valutato positivamente il dietro-front turco.
Certamente, il mantenimento di rapporti distesi fra Azerbaijan e
Turchia è fondamentale per entrambi i paesi, anche in termini delle
rispettive politiche estere e strategiche. Un accordo per un'alleanza
militare e di difesa collettiva, va a dare all'Azerbaijan le garanzie
necessarie alla preservazione della propria integrita territoriale,
minacciata dall'Armenia nel Karabakh. Per questo ritiene che la
gestione della questione del conflitto debba essere prioritaria per
Ankara, rispetto alla normalizzazione dei suoi rapporti con l'Armenia.
D'altro canto, la Turchia dipende quasi totalmente proprio dall'amico
e alleato azero per quanto riguarda i suoi rifornimenti energetici.
Se la Turchia desidera mantenere una posizione dominante nelle
politiche mediorientali, e aspirare alla membership europea,
una presenza preponderante nel Caucaso e nell'Asia Centrale è
indispensabile. L'apertura del confine turco-armeno, che fino ad ora
sembrava legata in via direttamente proporzionale all'avanzamento della
mediazione sul conflitto del Nagorno Karabakh, oggi sembrerebbe anche
pensabile senza il nullaosta azero. Le tre parti, Azerbaijan - Armenia
- Turchia, stanno cercando di massimizzare i rispettivi interessi. Ma
il futuro delle relazioni fra i tre paesi, oggi, appare meno certo e
dipendera, quasi sicuramente, dalla linea politica che Ankara decidera
di seguire. Per ora, la linea Van-Yerevan resta sospesa.
http://www.lindro.it/politica/2013-07-04/90469-azerbaijan-e-turchia-una-nazione-due-stati
From: A. Papazian
L'Indro- Italia
04 luglio2013
Azerbaijan e Turchia: 'una nazione, due stati'?
La linea aerea fra Turchia e Armenia rischia di incrinare il sodalizio
di Baku e Ankara
Emma Ferrero Giovedì 4 Luglio 2013, 16:37
Lo scorso 3 aprile, la compagnia aerea privata turca BoraJet avrebbe
dovuto lanciare la nuova tratta diretta di collegamento fra Van,
citta della Turchia Orientale, e Yerevan, capitale armena. Il primo
volo diretto di 40 minuti fra Turchia e Armenia, invece, non è mai
decollato. Pochissimi giorni dopo la comunicazione ufficiale da
parte della compagnia BoraJet, la tratta è stata sospesa, o meglio
momentaneamente cancellata, fino a data ancora da definirsi.
Ufficialmente la ragione di tale sospensione, stante le dichiarazioni
della compagnia aerea, è dovuta alla scarsa affluenza di prenotazioni,
che non avrebbe permesso di raggiungere gli standard per poter attivare
la tratta.
In realta, sembra che le accese proteste da parte azera, abbiamo
giocato un ruolo piuttosto rilevante in tutta la faccenda. La
possibilita che la tratta fra i due paesi fosse coperta per la
prima volta da un operatore turco, ha fatto riaffiorare una serie
di questioni storiche e politiche mai sopite. L'Azerbaijan e la
Turchia, considerati paesi fratelli accomunati dalle stesse radici
storico-culturali, religiose e linguistiche, hanno sempre goduto
di relazioni bilaterali molto forti e positive, al punto che l'ex
presidente azero Heydar Alyev negli anni Novanta coniò il motto 'una
nazione, due stati'. 'Una nazione, due stati', che è diventato una
sorta di mantra per la comunita azera, abituata fin dall'infanzia
a riconoscere nei cugini turchi la naturale estensione del proprio
essere.
Non solo un sodalizio culturale e sociale, quello fra Azerbaijan e
Turchia. Ankara, nel 1991, fu la prima a riconoscere l'indipendenza
del paese amico e vicino, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Sul piano diplomatico, ha sempre affiancato e supportato Baku
nei tentativi di consolidamento di quest'indipendenza tramite la
preservazione dell'integrita territoriale azera. Su quello finanziario,
ancora, la Turchia ha sempre valorizzato il potenziale economico
dell'Azerbaijan, derivante dalle ingenti risorse naturali del Caspio.
Sicuramente, le relazioni fra I due paesi hanno subito importanti
mutamenti dal 1990 ad oggi. Il clima geopolitico odierno impone
ad Ankara un approccio 'day-to-day' alle questioni di politica
estera ed economica, che di base è molto distante da quel romantico
concetto ideologico della fratellanza turco-azera tanto a cuore all'ex
presidente Aliyev. Suo figlio Ilham Aliyev, attuale presidente, deve
guardare con occhio pragmatico alle relazioni con le controparti
turche, Erdogan e Gul.
È cruciale che la leadership politica turca, oggi profondamente scossa
dell'ondata di proteste interne che ha infiammato piazza Taksim,
mantenga il Caucaso come perno delle sue priorita in politica estera.
Ankara continua ad esercitare quel grande potenziale che gli ha
permesso di fare da ponte fra occidente e oriente, mantenendo un forte
potere regionale nell'area caucasica e in Asia Centrale. Investendo
economicamente in Azerbaijan, sfruttando la vicinanza linguistica e
culturale, la Turchia si è fatta promotrice del processo di mediazione
dei conflitti congelati nella regione. L'idillio fra Ankara e Baku,
però, è stato messo più volte alla prova ne corso degli ultimi anni. E
la questione della linea aerea turca diretta in Armenia, non fa che
darne ulteriore conferma.
Non appena ha appreso la notizia dell'istituzione della nuova tratta
Van-Yerevan da parte della BoraJet, le autorita azere hanno lanciato
messaggi di protesta e indignazione. L'Azerbaijan ha recriminato
il lancio della tratta aerea, sostenendo che quei voli avrebbero
rappresentato nientemeno che una violazione del blocco dei confini
armeni, operato da oltre vent'anni dai due paesi alleati come risultato
della guerra fra Baku e Yerevan sul territorio del Nagorno Karabakh.
Che la BoraJet abbia fatto riaffiorare antichi dissapori è evidente,
ma quello che molti esperti si sono domandati è: perche le autorita
turche non hanno dimostrato di fatto nulla in contrario? Gia nel
2009 la Turchia aveva annunciato la volonta di iniziare ad aprire
il suo confine orientale verso l'Armenia, in segno di distensione
per avviare il processo di normalizzazione con Yerevan. L'Armenia,
che accusa il paese turco del genocidio avvenuto all'epoca della Prima
Guerra Mondiale, riconosce alla citta di Van un certo significato. Van,
infatti, è stata uno dei siti chiave nel massacro degli armeni del
1915, e ospita le rovine di un complesso abitativo armeno oltre che
la Cattedrale della Santa Croce, recentemente ristrutturata e un
tempo sede della Chiesa Apostolica Armena. La Turchia, in risposta
alle proteste azere, ha ribadito che la natura dell'interesse
all'attivazione della tratta (ad opera di una compagnia privata, non
statale) era puramente turistica. Anche se, leggendo fra le righe, si
percepiscono dei segnali rivolti al famoso processo di normalizzazione.
La bagarre scatenata dalla autorita azere, di fatto, ha portato la
compagnia alla decisione di sospendere la tratta. Anche se la versione
ufficiale resta quella della scarsita di prenotazioni, l'Armenia non
ha valutato positivamente il dietro-front turco.
Certamente, il mantenimento di rapporti distesi fra Azerbaijan e
Turchia è fondamentale per entrambi i paesi, anche in termini delle
rispettive politiche estere e strategiche. Un accordo per un'alleanza
militare e di difesa collettiva, va a dare all'Azerbaijan le garanzie
necessarie alla preservazione della propria integrita territoriale,
minacciata dall'Armenia nel Karabakh. Per questo ritiene che la
gestione della questione del conflitto debba essere prioritaria per
Ankara, rispetto alla normalizzazione dei suoi rapporti con l'Armenia.
D'altro canto, la Turchia dipende quasi totalmente proprio dall'amico
e alleato azero per quanto riguarda i suoi rifornimenti energetici.
Se la Turchia desidera mantenere una posizione dominante nelle
politiche mediorientali, e aspirare alla membership europea,
una presenza preponderante nel Caucaso e nell'Asia Centrale è
indispensabile. L'apertura del confine turco-armeno, che fino ad ora
sembrava legata in via direttamente proporzionale all'avanzamento della
mediazione sul conflitto del Nagorno Karabakh, oggi sembrerebbe anche
pensabile senza il nullaosta azero. Le tre parti, Azerbaijan - Armenia
- Turchia, stanno cercando di massimizzare i rispettivi interessi. Ma
il futuro delle relazioni fra i tre paesi, oggi, appare meno certo e
dipendera, quasi sicuramente, dalla linea politica che Ankara decidera
di seguire. Per ora, la linea Van-Yerevan resta sospesa.
http://www.lindro.it/politica/2013-07-04/90469-azerbaijan-e-turchia-una-nazione-due-stati
From: A. Papazian