NAGORNO KARABAKH, L'AZERBAIGIAN ALZA I TONI
Notizie Geopolitiche, Italia
26 giugno 2013
giu 26th, 2013 | By redazione | Category: Focus, Qui Europa
di Giacomo Dolzani -
Si alzano nuovamente i toni tra Armenia ed Azerbaigian sulla questione
riguardante la sovranita sull'enclave del Nagorno Karabakh, l'altopiano
popolato principalmente da armeni ma che, dopo l'indipendenza delle
due repubbliche dall'Unione Sovietica, è stato sottoposto alla violenta
occupazione militare azera che dura tutt'oggi.
Una dichiarazione alla stampa del primo ministro azero Ilham Aliyev
getta infatti nuova benzina sul fuoco. Aliyev annuncia di non aver
intenzione di interrompere la corsa agli armamenti di Baku, fornendo
una carrellata di cifre riguardanti le spese militari sostenute dal
suo paese e il loro incremento nel tempo, passando dai 163milioni di
dollari del 2003 ai 3,7 miliardi dello scorso anno su un Pil statale
(nel 2011) pari a 94 miliardi e le ha paragonate ai 2 miliardi di
spesa pubblica armena (Pil pari a 18miliardi), vantando la presunta
superiorita del proprio stato: "Il nostro bilancio per la difesa è
il doppio della spesa totale dell'Armenia" aggiungendo poi: "Un forte
Azerbaigian può parlare qualsiasi lingua alla debole Armenia. Per ora,
noi preferiamo i negoziati per preservare la stabilita regionale,
perche l'Azerbaigian è il paese che stabilizza la regione. Ma non è
un segreto che l'Azerbaigian si sta rafforzando giorno dopo giorno
mentre l'Armenia si sta indebolendo".
Affermazioni pesanti quelle del primo ministro azero a cui il
governo armeno ha poco dopo risposto con una nota scritta riportata
dall'agenzia Interfax in cui esprime la propria preoccupazione per
le provocazioni del paese rivale, ma in cui viene fatta notare anche
la superiore qualita delle forze armene rispetto a quelle di Baku e
l'alleanza con la vicina Russia, a confronto della quale l'esercito
azero non può nulla; la dichiarazione di Erevan infatti è chiara:
"Siamo preoccupati per il fatto che l'Azerbaigian si armi ma anche il
livello di cooperazione tecnico-militare tra Armenia e Russia è alta.
Noi stiamo facendo del nostro meglio per mantenere il bilanciamento
delle forze, non solo con una superiorita quantitativa ma anche
qualitativa" aggiungendo poi: "Noi abbiamo una stretta relazione con
Mosca. Un importante documento è stato firmato ieri per sviluppare
questa cooperazione. Questo permettera agli impianti di produzione
di armi di entrambi i paesi di lavorare insieme e mettere in piedi
nuove produzioni, noi non ci uniremo alla corsa agli armamenti in
maniera cieca. La qualita per noi è importante.".
Il problema del Nagorno Karabakh ha portato diverse volte i due
paesi al conflitto armato causando decine di migliaia di morti,
principalmente negli anni '90, quando il governo azero, al tempo
appoggiato da quel che rimaneva dell'Urss, ha occupato militarmente
l'intera regione eseguendo poi una vera e propria pulizia etnica al
suo interno, perpetrata anche grazie al sostegno della Turchia, che
vedeva nel neonato Azerbaigian uno stato musulmano ricco di petrolio
e suo potenziale alleato nell'area.
I motivi dell'interesse nutrito da Baku nei confronti di questa
regione di dimensioni relativamente limitate sono principalmente la sua
posizione strategica, in quanto altopiano situato in mezzo al Caucaso
dal quale si potrebbe eventualmente tenere sotto tiro l'intera regione,
oltre proprio alla capitale azera, ed anche perche nel Nagorno Karabakh
hanno il loro tratto iniziale i fiumi che scorrono verso l'Azerbaigian
e che riforniscono d'acqua la stessa Baku.
Da anni ormai le scaramucce sui confini tra i due paesi non conoscono
interruzione, postando frequentemente a morti tra entrambi gli
schieramenti ma, nonostante una relativa autonomia riconosciuta alla
regione, il governo di Baku, nonostante le molte esortazioni della
comunita internazionale, non sembra ne intenzionato ne interessato
a garantire i diritti della popolazione armena che vive nell'enclave.
http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=30312
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26 giugno 2013
giu 26th, 2013 | By redazione | Category: Focus, Qui Europa
di Giacomo Dolzani -
Si alzano nuovamente i toni tra Armenia ed Azerbaigian sulla questione
riguardante la sovranita sull'enclave del Nagorno Karabakh, l'altopiano
popolato principalmente da armeni ma che, dopo l'indipendenza delle
due repubbliche dall'Unione Sovietica, è stato sottoposto alla violenta
occupazione militare azera che dura tutt'oggi.
Una dichiarazione alla stampa del primo ministro azero Ilham Aliyev
getta infatti nuova benzina sul fuoco. Aliyev annuncia di non aver
intenzione di interrompere la corsa agli armamenti di Baku, fornendo
una carrellata di cifre riguardanti le spese militari sostenute dal
suo paese e il loro incremento nel tempo, passando dai 163milioni di
dollari del 2003 ai 3,7 miliardi dello scorso anno su un Pil statale
(nel 2011) pari a 94 miliardi e le ha paragonate ai 2 miliardi di
spesa pubblica armena (Pil pari a 18miliardi), vantando la presunta
superiorita del proprio stato: "Il nostro bilancio per la difesa è
il doppio della spesa totale dell'Armenia" aggiungendo poi: "Un forte
Azerbaigian può parlare qualsiasi lingua alla debole Armenia. Per ora,
noi preferiamo i negoziati per preservare la stabilita regionale,
perche l'Azerbaigian è il paese che stabilizza la regione. Ma non è
un segreto che l'Azerbaigian si sta rafforzando giorno dopo giorno
mentre l'Armenia si sta indebolendo".
Affermazioni pesanti quelle del primo ministro azero a cui il
governo armeno ha poco dopo risposto con una nota scritta riportata
dall'agenzia Interfax in cui esprime la propria preoccupazione per
le provocazioni del paese rivale, ma in cui viene fatta notare anche
la superiore qualita delle forze armene rispetto a quelle di Baku e
l'alleanza con la vicina Russia, a confronto della quale l'esercito
azero non può nulla; la dichiarazione di Erevan infatti è chiara:
"Siamo preoccupati per il fatto che l'Azerbaigian si armi ma anche il
livello di cooperazione tecnico-militare tra Armenia e Russia è alta.
Noi stiamo facendo del nostro meglio per mantenere il bilanciamento
delle forze, non solo con una superiorita quantitativa ma anche
qualitativa" aggiungendo poi: "Noi abbiamo una stretta relazione con
Mosca. Un importante documento è stato firmato ieri per sviluppare
questa cooperazione. Questo permettera agli impianti di produzione
di armi di entrambi i paesi di lavorare insieme e mettere in piedi
nuove produzioni, noi non ci uniremo alla corsa agli armamenti in
maniera cieca. La qualita per noi è importante.".
Il problema del Nagorno Karabakh ha portato diverse volte i due
paesi al conflitto armato causando decine di migliaia di morti,
principalmente negli anni '90, quando il governo azero, al tempo
appoggiato da quel che rimaneva dell'Urss, ha occupato militarmente
l'intera regione eseguendo poi una vera e propria pulizia etnica al
suo interno, perpetrata anche grazie al sostegno della Turchia, che
vedeva nel neonato Azerbaigian uno stato musulmano ricco di petrolio
e suo potenziale alleato nell'area.
I motivi dell'interesse nutrito da Baku nei confronti di questa
regione di dimensioni relativamente limitate sono principalmente la sua
posizione strategica, in quanto altopiano situato in mezzo al Caucaso
dal quale si potrebbe eventualmente tenere sotto tiro l'intera regione,
oltre proprio alla capitale azera, ed anche perche nel Nagorno Karabakh
hanno il loro tratto iniziale i fiumi che scorrono verso l'Azerbaigian
e che riforniscono d'acqua la stessa Baku.
Da anni ormai le scaramucce sui confini tra i due paesi non conoscono
interruzione, postando frequentemente a morti tra entrambi gli
schieramenti ma, nonostante una relativa autonomia riconosciuta alla
regione, il governo di Baku, nonostante le molte esortazioni della
comunita internazionale, non sembra ne intenzionato ne interessato
a garantire i diritti della popolazione armena che vive nell'enclave.
http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=30312