Announcement

Collapse
No announcement yet.

Il PPE nella politica interna di Georgia e Armenia

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Il PPE nella politica interna di Georgia e Armenia

    Osservatorio Balcani e Caucaso, Italia
    13 maggio 2013


    Il PPE nella politica interna di Georgia e Armenia

    Marilisa Lorusso
    13 maggio 2013


    Nuovi attori politici, in Armenia e Georgia, contendono la legittimità
    internazionale agli avversari di fronte al Partito Popolare Europeo.
    Il maggiore gruppo politico di Bruxelles, tuttavia, non sembra avere
    una chiara politica per i paesi ai confini dell'Unione

    Alla ricerca di un consolidamento della propria legittimità, nel
    Caucaso occidentale formazioni politiche diverse si stanno rivolgendo
    al Partito Popolare Europeo.

    La battaglia politica in Georgia si polarizza intorno al Sogno
    Georgiano e al Movimento Nazionale Unito. Il primo è il partito di
    maggioranza in parlamento, e ha dato vita al governo. Si tratta di una
    formazione politica relativamente nuova, che deve costruire la propria
    credibilità soprattutto in occidente, dove il partito del presidente
    Saakashvili, il Movimento Nazionale Unito, ha goduto per anni di largo
    credito. Il momento dell'alternanza al potere, inoltre, è stato
    accompagnato - secondo alcuni osservatori - da un comportamento non
    sempre trasparente del corpo diplomatico, che ha contribuito a privare
    di consenso nell'arena internazionale il nuovo protagonista politico.

    In Armenia, la mobilitazione della BaRevolution di Raffi Hovannisian,
    che contesta il risultato delle recenti presidenziali, non ha ottenuto
    largo seguito presso l'opinione pubblica internazionale. Da Mosca a
    Washington, passando per Bruxelles, è stata riconosciuta la vittoria
    del presidente Serzh Sargsyan nonostante il Partito Repubblicano, cui
    il presidente appartiene, sia sempre più isolato politicamente
    all'interno del parlamento, e impopolare.

    Il Partito Popolare Europeo e il Caucaso occidentale
    Nato come Gruppo Cristiano Democratico nel 1953, il Partito Popolare
    Europeo (PPE) è composto da più di quaranta partiti politici dei paesi
    membri dell'Unione europea, uniti da un orientamento di centro-desta,
    conservatore. Alle elezioni del 2009 si è aggiudicato il maggior
    numero di seggi in termini relativi, 271 su 754, e ne fanno parte sia
    il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, che il
    presidente del Consiglio Herman Van Rompuy. Forse anche per questo
    motivo, il peso politico del PPE è avvertito come molto rilevante fra
    i paesi che non fanno parte dell'Unione, ma che tengono molto alla
    loro affiliazione a questa forza politica transnazionale.

    Sia il Movimento Nazionale Unito di Saakashvili che il Partito
    Repubblicano di Sargsyan, e il partito dell'Eredità di Raffi
    Hovannisian, leader della BaRevolution, sono legati al PPE come
    osservatori. Sia lo stato di osservatore che il plauso del PPE sono
    considerati elementi importanti di legittimazione internazionale, e
    nel dibattito politico interno il PPE sta giocando un ruolo non
    indifferente.

    In Georgia, fra fede politica e lobbying
    L'affiliazione al PPE è rientrata nell'agenda del governo Saakashvili
    fin dal primo mandato del presidente. A dicembre Saakashvili, durante
    un'intervista rilasciata insieme al presidente del PPE Wilfried
    Martens, perorava la linea pro-europeista portata avanti dal proprio
    partito in contrasto con le tendenze regressive del nuovo governo.
    Questa lettura trova eco in una recente lettera inviata da 23 membri
    del parlamento europeo, in larga misura appartenenti al PPE, al primo
    ministro Bidzina Ivanishvili, leader del Sogno Georgiano, in cui lo si
    invita a non `bruciare il futuro europeo della Georgia'. Immediata la
    reazione del presidente del parlamento, David Usupashvili, che
    rispondendo ai 23 firmatari li ha accusati di essersi rimessi a
    un'informazione unilaterale e di muovere accuse infondate.

    Non è la prima volta che il Sogno Georgiano prende posizione contro le
    dichiarazioni del PPE: anche il ministro degli Esteri Maia Panjikidze
    aveva parlato apertamente dell'attività di lobby presso varie
    istituzioni estere portata avanti dal presidente Saakashvili con
    l'unico scopo di discreditare il nuovo governo.

    Dopo l'ultimo episodio ha preso la parola Ivanishvili stesso, che ha
    scritto al PPE riconoscendogli un ruolo fondamentale come una della
    maggiori forze politiche europee, e invitandolo a inviare degli
    osservatori di lungo termine per verificare direttamente - e non in un
    modo filtrato dall'ottica di parte del Movimento Nazionale Unito -
    quanto sta accadendo nel paese.

    Fra i due affiliati
    Per quanto riguarda l'Armenia, è interessante rilevare che ambedue i
    partiti al cuore dei due schieramenti politici protagonisti della
    frattura post-elettorale siano affiliati al PPE.

    Il presidente Sargsyan - come Saakashvili - partecipa ai summit e ai
    meeting del PPE e, all'indomani dalle elezioni, Wilfried Martens era
    stato fra i primi a inviargli le congratulazioni per la rielezione,
    quasi aprendo le danze di quel riconoscimento internazionale che ha
    contribuito al consolidamento della nascita del secondo mandato
    presidenziale.

    Consapevole del peso dei riconoscimenti esteri, e di quanto questi
    siano capitalizzabili nella lotta politica interna, Raffi Hovannisian
    ha preso immediatamente una posizione molto dura contro la scelta di
    Martens, dichiarando che questa era espressione di valori anti-europei
    e che `se il PPE è incline a seguire il percorso delle frodi, allora
    il partito dell'Eredità e io personalmente non abbiamo nulla in comune
    con il PPE', minacciando di conseguenza di recedere dall'affiliazione.

    A marzo, Sargsyan e Martens si sono incontrati a Bruxelles, in
    occasione del summit PPE, in quello che è stato il secondo viaggio
    all'estero dopo le elezioni, prima del giuramento del 9 aprile. In
    precedenza Sargsyan si era recato a Mosca.

    L'Europarlamento e la politica di Vicinato
    Il ruolo politico - al di là di quello istituzionale - svolto dai
    partiti che siedono nell'Europarlamento nello spazio del Vicinato,
    cioè ai confini dell'Unione, rimane un enigma.

    Per buona parte degli elettori europei essi rimangono solo una
    proiezione dei partiti nazionali, e pertanto la lettura delle loro
    politiche rimane ampiamente ancorata a quella dei partiti nazionali
    che ne fanno parte. Questa percezione pare rovesciarsi quando si esce
    dallo spazio UE, dove ad essi ci si rivolge come ad organici e
    coerenti attori politici, dotati di un'agenda e una linea politica
    unitaria e coerente da cui si può trarre legittimità e sostegno.
    Probabilmente nessuna delle due letture è esaustiva.

    Quello che - comunque - emerge con tratti abbastanza distinti nel
    comportamento del PPE è una certa frammentarietà: il maggior partito
    dell'Europarlamento appare sfilacciato nelle sue relazioni con i
    partiti affiliati. Il caso armeno è quello più palese. La presidenza
    del PPE non ha saputo dialogare con tutte le parti, inficiando la
    possibilità di far giocare al partito un ruolo di moderatore fra i
    suoi osservatori, e svolgendo cioè quella funzione di `ombrello
    comune' che le famiglie transnazionali di partiti potrebbero avere.

    Il bisogno di legittimità degli attori politici del Vicinato potrebbe
    scontrarsi con le lacune dell'internazionalismo delle `famiglie
    politiche europee' anche in futuro, come sta accadendo ora, nella
    misura in cui i partiti non riterranno di strutturare ulteriormente il
    loro ruolo transnazionale.

    http://www.balcanicaucaso.org/Tutte-le-notizie/Il-PPE-nella-politica-interna-di-Georgia-e-Armenia-135595

Working...
X