IL PATRIARCA ARMENO CATTOLICO: I CRISTIANI FUGGITI DA KESSAB AFFRONTANO L'EMERGENZA CON SPIRITO DI COMUNIONE
Agenzia Fides, Italia
25 marzo 2014
Beirut (Agenzia Fides) - "Le famiglie armene fuggite da Kessab sono
pių di trecento. Hanno trovato per ora riparo nella parrocchia armena
ortodossa nella citta di Latakia, a un'ora di auto da Kessab. Si sono
accampati nella scuola e nei locali parrocchiali. Ma adesso temono che
i ribelli attacchino anche Latakia, e molti si preparano a fuggire
anche da lė". Cosė il Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX
Tarmouni descrive all'Agenzia Fides la condizione incerta in cui si
trovano i cristiani costretti a lasciare la citta, a maggioranza
armena, occupata dalle milizie ribelli anti-Assad all'alba del 21
marzo. Il Patriarca Tarmouni, in costante contatto con il sacerdote
Nareg Louissian e i suoi parrocchiani fuggiti da Kessab, fornisce
a Fides dettagli precisi dell'assalto: "I cristiani sono fuggiti
all'alba, alcuni di loro in pigiama, senza poter portare nulla con
se, appena hanno sentito il rumore degli spari. I ribelli arrivavano
dalle montagne al confine con la Turchia. Erano tanti e ben armati. Le
formazioni dell'esercito che presidiavano la citta si sono ritirate,
cosė come i giovani armeni del Nashtag (un movimento nazionalista
armeno di sinistra, ndr) che avevano organizzato gruppi di autodifesa
armata intorno alle chiese".
Gli armeni di Kessab erano in gran parte agricoltori. Persone
pacifiche. L'area rurale, finora non coinvolta dal conflitto siriano,
occupa un posto simbolico nella memoria condivisa del popolo armeno:
"Nel 1915, quando gli armeni hanno abbandonato la Cilicia dopo il
genocidio perpetrato dai turchi" spiega il Patriarca Nerses Bedros,
"a Kessab era rimasta l'ultima comunita armena della regione". Secondo
il Patriarca, anche le strategie militari delle formazioni anti-Assad
rispondono, almeno in parte, a motivi di ordine simbolico: "Adesso i
ribelli potrebbero puntare a Latakia, che non č grande come Damasco
o Aleppo, ma rappresenta una roccaforte degli alawiti, la comunita
religiosa a cui appartiene Assad e molti del suo gruppo di potere".
Nell'affrontare insieme la situazione di emergenza, i cristiani
armeni - spiega a Fides il Patriarca Tarmouni - stanno sperimentando
lo spirito di comunione fraterna, al di la delle distinzioni
confessionali: "domenica scorsa, armeni cattolici e ortodossi hanno
celebrato messa insieme. Ho sentito il nostro parroco Nareg, e l'ho
incoraggiato a stare vicino a tutti i fedeli, in questo momento
difficile. Ho saputo che da Aleppo sono stati inviati a Latakia
3 sacerdoti armeni ortodossi, per offrire assistenza spirituale e
materiale ai rifugiati". (GV) (Agenzia Fides 25/3/2014).
http://www.fides.org/it/news/54861-ASIA_SIRIA_Il_Patriarca_armeno_cattolico_i_cristia ni_fuggiti_da_Kessab_affrontano_l_emergenza_con_sp irito_di_comunione#.UzH2IMaKDIU
Agenzia Fides, Italia
25 marzo 2014
Beirut (Agenzia Fides) - "Le famiglie armene fuggite da Kessab sono
pių di trecento. Hanno trovato per ora riparo nella parrocchia armena
ortodossa nella citta di Latakia, a un'ora di auto da Kessab. Si sono
accampati nella scuola e nei locali parrocchiali. Ma adesso temono che
i ribelli attacchino anche Latakia, e molti si preparano a fuggire
anche da lė". Cosė il Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX
Tarmouni descrive all'Agenzia Fides la condizione incerta in cui si
trovano i cristiani costretti a lasciare la citta, a maggioranza
armena, occupata dalle milizie ribelli anti-Assad all'alba del 21
marzo. Il Patriarca Tarmouni, in costante contatto con il sacerdote
Nareg Louissian e i suoi parrocchiani fuggiti da Kessab, fornisce
a Fides dettagli precisi dell'assalto: "I cristiani sono fuggiti
all'alba, alcuni di loro in pigiama, senza poter portare nulla con
se, appena hanno sentito il rumore degli spari. I ribelli arrivavano
dalle montagne al confine con la Turchia. Erano tanti e ben armati. Le
formazioni dell'esercito che presidiavano la citta si sono ritirate,
cosė come i giovani armeni del Nashtag (un movimento nazionalista
armeno di sinistra, ndr) che avevano organizzato gruppi di autodifesa
armata intorno alle chiese".
Gli armeni di Kessab erano in gran parte agricoltori. Persone
pacifiche. L'area rurale, finora non coinvolta dal conflitto siriano,
occupa un posto simbolico nella memoria condivisa del popolo armeno:
"Nel 1915, quando gli armeni hanno abbandonato la Cilicia dopo il
genocidio perpetrato dai turchi" spiega il Patriarca Nerses Bedros,
"a Kessab era rimasta l'ultima comunita armena della regione". Secondo
il Patriarca, anche le strategie militari delle formazioni anti-Assad
rispondono, almeno in parte, a motivi di ordine simbolico: "Adesso i
ribelli potrebbero puntare a Latakia, che non č grande come Damasco
o Aleppo, ma rappresenta una roccaforte degli alawiti, la comunita
religiosa a cui appartiene Assad e molti del suo gruppo di potere".
Nell'affrontare insieme la situazione di emergenza, i cristiani
armeni - spiega a Fides il Patriarca Tarmouni - stanno sperimentando
lo spirito di comunione fraterna, al di la delle distinzioni
confessionali: "domenica scorsa, armeni cattolici e ortodossi hanno
celebrato messa insieme. Ho sentito il nostro parroco Nareg, e l'ho
incoraggiato a stare vicino a tutti i fedeli, in questo momento
difficile. Ho saputo che da Aleppo sono stati inviati a Latakia
3 sacerdoti armeni ortodossi, per offrire assistenza spirituale e
materiale ai rifugiati". (GV) (Agenzia Fides 25/3/2014).
http://www.fides.org/it/news/54861-ASIA_SIRIA_Il_Patriarca_armeno_cattolico_i_cristia ni_fuggiti_da_Kessab_affrontano_l_emergenza_con_sp irito_di_comunione#.UzH2IMaKDIU