LA FUGA DEGLI ARMENI DI KESSAB
IL POST, Italia
24 marzo 2014
di Matteo Miele - @matteomiele
Tremila persone sono dovute scappare da una citta siriana attaccata
dai ribelli antigovernativi, ed è la terza volta in un secolo
24 marzo 2014
Ieri sera, in tarda serata, un amico, tormentato, mi inoltra la lettera
di una ragazza armena della diaspora, che vive lontano dal villaggio
dei suoi antenati, Kessab. Lei, la sua famiglia e l'anziana nonna in
lacrime hanno passato questi giorni senza sapere cosa sara di oltre
tremila armeni che hanno dovuto, alle cinque di mattina del 21 marzo
scorso, lasciare le loro case.
Kessab è l'ultimo villaggio armeno della Siria. Si trova nella regione
nord-occidentale, ai confini con la Turchia. È l'eredita del Regno
armeno di Cilicia, importante regno medievale che si estendeva poco
più a nord del villaggio, nell'attuale Turchia meridionale, fino alla
seconda meta del Quattordicesimo secolo quando cadde sotto l'attacco
dei mammalucchi.
Il villaggio è stato attaccato all'alba del 21 marzo scorso dai ribelli
siriani anti-governativi e gli abitanti si sono trovati costretti a
fuggire e a riparare verso sud, a Laodicea (Latakia), dove sono stati
accolti nella chiesa armena e nella chiesa greco-ortodossa della citta.
Immediatamente gli armeni della Repubblica d'Armenia e della diaspora,
le loro istituzioni, i loro capi religiosi e i partiti politici si sono
attivati per richiamare l'attenzione degli stati e delle organizzazioni
internazionali sul destino di Kessab. Il Presidente della Repubblica
armena Serzh Sargsyan oggi pomeriggio ha denunciato l'aggressione
alla comunita armena siriana. Sargsyan ha appunto ricordato come,
per la terza volta, in poco più di un secolo, gli armeni di Kessab si
trovino in pericolo. La prima volta con i massacri di Adana del 1909,
quando la popolazione venne duramente colpita, la seconda con il 1915,
con la messa in atto del genocidio da parte dei Giovani Turchi che
decimò la popolazione, ed ora nuovamente nel 2014, ad un anno dal
centesimo anniversario del Grande Male (come gli armeni chiamano
il genocidio). Il Catholicos armeno di Cilicia (al vertice della
Chiesa apostolica armena in Medio Oriente) ad Antelias, in Libano,
si è incontrato con l'ambasciatore siriano in Libano.
Quest'ultimo ha accusato la Turchia della situazione.
La Kessab Educational Association of Los Angeles ha inviato un appello
al Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon per chiedere un intervento
delle Nazioni Unite in difesa della minoranza armena cristiana a
Kessab, accusando apertamente la Turchia di aver concesso il passaggio
sul proprio territorio ai ribelli. Il comunicato cita anche testimoni
che avrebbero visto forze turche partecipare direttamente all'attacco
contro l'esercito siriano.
Al momento gli armeni di Kessab sono ancora a Laodicea, senza sapere
se potranno tornare o dovranno fuggire ancora, forse in Libano,
dove esiste un'altra importante comunita raccolta principalmente
attorno alla Chiesa apostolica armena o alla Chiesa cattolica armena,
in comunione con Roma (esiste poi anche una Chiesa armena protestante).
Molti sono figli di sopravvissuti del genocidio. Gli armeni,
popolazione indo-europea originaria di quell'area che è oggi compresa
tra la Turchia orientale e il Caucaso (l'Armenia storica) sono
cristiani dal 301, quando il re Tiridate III si fece battezzare da
San Gregorio Illuminatore e rappresentano una delle ultime presenze
cristiane in Medio Oriente. Anche l'Italia ha un profondo e antico
legame con l'Armenia, con chiese armene sparse per tutto il territorio
e il più importante monastero armeno cattolico al mondo a Venezia,
centro, dal Diciottesimo secolo, della rinascita culturale degli
armeni.
http://www.ilpost.it/2014/03/24/armeni-kessab/
From: A. Papazian
IL POST, Italia
24 marzo 2014
di Matteo Miele - @matteomiele
Tremila persone sono dovute scappare da una citta siriana attaccata
dai ribelli antigovernativi, ed è la terza volta in un secolo
24 marzo 2014
Ieri sera, in tarda serata, un amico, tormentato, mi inoltra la lettera
di una ragazza armena della diaspora, che vive lontano dal villaggio
dei suoi antenati, Kessab. Lei, la sua famiglia e l'anziana nonna in
lacrime hanno passato questi giorni senza sapere cosa sara di oltre
tremila armeni che hanno dovuto, alle cinque di mattina del 21 marzo
scorso, lasciare le loro case.
Kessab è l'ultimo villaggio armeno della Siria. Si trova nella regione
nord-occidentale, ai confini con la Turchia. È l'eredita del Regno
armeno di Cilicia, importante regno medievale che si estendeva poco
più a nord del villaggio, nell'attuale Turchia meridionale, fino alla
seconda meta del Quattordicesimo secolo quando cadde sotto l'attacco
dei mammalucchi.
Il villaggio è stato attaccato all'alba del 21 marzo scorso dai ribelli
siriani anti-governativi e gli abitanti si sono trovati costretti a
fuggire e a riparare verso sud, a Laodicea (Latakia), dove sono stati
accolti nella chiesa armena e nella chiesa greco-ortodossa della citta.
Immediatamente gli armeni della Repubblica d'Armenia e della diaspora,
le loro istituzioni, i loro capi religiosi e i partiti politici si sono
attivati per richiamare l'attenzione degli stati e delle organizzazioni
internazionali sul destino di Kessab. Il Presidente della Repubblica
armena Serzh Sargsyan oggi pomeriggio ha denunciato l'aggressione
alla comunita armena siriana. Sargsyan ha appunto ricordato come,
per la terza volta, in poco più di un secolo, gli armeni di Kessab si
trovino in pericolo. La prima volta con i massacri di Adana del 1909,
quando la popolazione venne duramente colpita, la seconda con il 1915,
con la messa in atto del genocidio da parte dei Giovani Turchi che
decimò la popolazione, ed ora nuovamente nel 2014, ad un anno dal
centesimo anniversario del Grande Male (come gli armeni chiamano
il genocidio). Il Catholicos armeno di Cilicia (al vertice della
Chiesa apostolica armena in Medio Oriente) ad Antelias, in Libano,
si è incontrato con l'ambasciatore siriano in Libano.
Quest'ultimo ha accusato la Turchia della situazione.
La Kessab Educational Association of Los Angeles ha inviato un appello
al Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon per chiedere un intervento
delle Nazioni Unite in difesa della minoranza armena cristiana a
Kessab, accusando apertamente la Turchia di aver concesso il passaggio
sul proprio territorio ai ribelli. Il comunicato cita anche testimoni
che avrebbero visto forze turche partecipare direttamente all'attacco
contro l'esercito siriano.
Al momento gli armeni di Kessab sono ancora a Laodicea, senza sapere
se potranno tornare o dovranno fuggire ancora, forse in Libano,
dove esiste un'altra importante comunita raccolta principalmente
attorno alla Chiesa apostolica armena o alla Chiesa cattolica armena,
in comunione con Roma (esiste poi anche una Chiesa armena protestante).
Molti sono figli di sopravvissuti del genocidio. Gli armeni,
popolazione indo-europea originaria di quell'area che è oggi compresa
tra la Turchia orientale e il Caucaso (l'Armenia storica) sono
cristiani dal 301, quando il re Tiridate III si fece battezzare da
San Gregorio Illuminatore e rappresentano una delle ultime presenze
cristiane in Medio Oriente. Anche l'Italia ha un profondo e antico
legame con l'Armenia, con chiese armene sparse per tutto il territorio
e il più importante monastero armeno cattolico al mondo a Venezia,
centro, dal Diciottesimo secolo, della rinascita culturale degli
armeni.
http://www.ilpost.it/2014/03/24/armeni-kessab/
From: A. Papazian