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26 aprile 2014
Per non dimenticare - 99° anniversario del Genocidio Armeno
Diego Romeo
Venerdì 25 aprile 2014
Cento anni esatti sono passati dall'inizio di un conflitto, noto come
La Grande Guerra, che avrebbe definitivamente segnato ed influenzato
la storia del Novecento. Il grande storico tedesco Fritz Fischer
sostenne che la Prima Guerra Mondiale fu il male da cui scaturirono
tutti gli altri drammi del secolo. La Grande Guerra cambiò
definitivamente il concetto di guerra tradizionale, portando al
concetto di conflitto di massa, dove ad essere coinvolti non erano più
solo gli eserciti di professionisti, ma la popolazione nella sua
interezza. Per la prima volta furono bombardate città popolose; la
guerra causò almeno 14 milioni di morti, 5 milioni di sfollati e altri
14 milioni di invalidi e mutilati. Una guerra che lasciato una grande
eredità, non solo perché ha piantato i semi dei più grandi
nazionalismi della storia, ma anche perché ha generato grandi frutti
di morte.
Infatti il suo primo tragico frutto non tardò ad arrivare, a solo un
anno dal quel terribile giorno, ed esattamente il 24 aprile 1915, fu
consumato il primo vero stermino di massa del '900: il Metz Yeghern -
Il Grande Male. In questa data più di un milione e mezzo di armeni,
che vivevano in quello che era stato l'Impero Ottomano, furono
sistematicamente deportati ed uccisi.
Un avvenimento che segnò profondamente il secolo che si apriva e che
tutt'ora fatica ad avere il suo giusto riconoscimento da parte degli
stati europei e medio orientali.
Oggi, a 99 anni da quella tragica data, in tutti i paesi dove è
presente una comunità armena (che sia ortodossa, cattolica o
protestate), si è commemorato questo tragico anniversario. Così anche
a Roma dove, in una bellissima liturgia di rito armeno svoltasi al
Pontificio Collegio Armeno, il Rettore Mons. Georges Dankaye, partendo
da una riflessione sul brano biblico "Cerco i miei fratelli" [Gen. 37,
16], ha dichiarato che solo attraverso la "Verità" ci sarà la libertà
e la riunificazione di tutti i fratelli armeni, aggiungendo che solo
con la "verità" ci si potrà riunificare anche con il popolo turco.
Memoriale al pontificio Collegio Armeno
Un messaggio di speranza, quello proposto da Mons. Dankaye, che
aspettando il centesimo anniversario dello stermino auspica una
riappacificazione con i loro "fratelli".
Un messaggio condiviso anche dalla curia romana che, attraverso il
Prefetto della Congregazione per le chiese orientali Mons. Card.
Leonardo Sandri, ribadendo la sua vicinanza al popolo armeno, ha anche
dichiarato che questa è sicuramente la via giusta per la verità e la
riunificazione.
Una commemorazione carica di speranza quella che oggi si è svolta a
Roma all'ombra della canonizzazione di due Papi, Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II, che hanno fatto della ricerca della pace e della
riunificazione il loro ministero principale.
http://www.notizieitalianews.com/2014/04/per-non-dimenticare-99-avversario-del.html
26 aprile 2014
Per non dimenticare - 99° anniversario del Genocidio Armeno
Diego Romeo
Venerdì 25 aprile 2014
Cento anni esatti sono passati dall'inizio di un conflitto, noto come
La Grande Guerra, che avrebbe definitivamente segnato ed influenzato
la storia del Novecento. Il grande storico tedesco Fritz Fischer
sostenne che la Prima Guerra Mondiale fu il male da cui scaturirono
tutti gli altri drammi del secolo. La Grande Guerra cambiò
definitivamente il concetto di guerra tradizionale, portando al
concetto di conflitto di massa, dove ad essere coinvolti non erano più
solo gli eserciti di professionisti, ma la popolazione nella sua
interezza. Per la prima volta furono bombardate città popolose; la
guerra causò almeno 14 milioni di morti, 5 milioni di sfollati e altri
14 milioni di invalidi e mutilati. Una guerra che lasciato una grande
eredità, non solo perché ha piantato i semi dei più grandi
nazionalismi della storia, ma anche perché ha generato grandi frutti
di morte.
Infatti il suo primo tragico frutto non tardò ad arrivare, a solo un
anno dal quel terribile giorno, ed esattamente il 24 aprile 1915, fu
consumato il primo vero stermino di massa del '900: il Metz Yeghern -
Il Grande Male. In questa data più di un milione e mezzo di armeni,
che vivevano in quello che era stato l'Impero Ottomano, furono
sistematicamente deportati ed uccisi.
Un avvenimento che segnò profondamente il secolo che si apriva e che
tutt'ora fatica ad avere il suo giusto riconoscimento da parte degli
stati europei e medio orientali.
Oggi, a 99 anni da quella tragica data, in tutti i paesi dove è
presente una comunità armena (che sia ortodossa, cattolica o
protestate), si è commemorato questo tragico anniversario. Così anche
a Roma dove, in una bellissima liturgia di rito armeno svoltasi al
Pontificio Collegio Armeno, il Rettore Mons. Georges Dankaye, partendo
da una riflessione sul brano biblico "Cerco i miei fratelli" [Gen. 37,
16], ha dichiarato che solo attraverso la "Verità" ci sarà la libertà
e la riunificazione di tutti i fratelli armeni, aggiungendo che solo
con la "verità" ci si potrà riunificare anche con il popolo turco.
Memoriale al pontificio Collegio Armeno
Un messaggio di speranza, quello proposto da Mons. Dankaye, che
aspettando il centesimo anniversario dello stermino auspica una
riappacificazione con i loro "fratelli".
Un messaggio condiviso anche dalla curia romana che, attraverso il
Prefetto della Congregazione per le chiese orientali Mons. Card.
Leonardo Sandri, ribadendo la sua vicinanza al popolo armeno, ha anche
dichiarato che questa è sicuramente la via giusta per la verità e la
riunificazione.
Una commemorazione carica di speranza quella che oggi si è svolta a
Roma all'ombra della canonizzazione di due Papi, Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II, che hanno fatto della ricerca della pace e della
riunificazione il loro ministero principale.
http://www.notizieitalianews.com/2014/04/per-non-dimenticare-99-avversario-del.html