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Armeni, <<La Turchia Prova A Distogliere L'attenzione Dal Genocidio>

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    ARMENI, "LA TURCHIA PROVA A DISTOGLIERE L'ATTENZIONE DAL GENOCIDIO"

    La Stampa, Italia
    venerdì 23 gennaio 2015

    Ankara annuncia la costruzione di una chiesa e anticipa le celebrazioni
    della campagna di Gallipoli Â"per farle coincidere con il ricordoÂ":
    lo dice Vergili dell'Unione siriaca europea

    MArta Petrosillo Roma

    Il 2 gennaio scorso il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, parlando
    ai rappresentanti delle minoranze religiose locali, ha promesso la
    costruzione di una chiesa per la comunita siriaca: la prima chiesa
    costruita in Turchia dalla nascita della Repubblica nel 1923. Eppure
    in pochi credono che la promessa diverra mai realta.

    Del resto non è la prima volta che il governo turco annuncia
    l'imminente costruzione dell'edificio, specie in occasione di
    consultazioni elettorali. Della costruzione si parlò per la prima
    volta nel 2009, quando il governo si era impegnato a donare ai
    cristiani siriaci un terreno confiscato alla comunita armena. Nel
    2012 giunse perfino l'approvazione del comune di Istanbul, con la
    concessione alla comunita siriaca di un terreno di 2mila metri quadri,
    un ex cimitero cattolico, nel quartiere di YeÅ~_ilköy. Allora la
    notizia fu ampiamente pubblicizzata dai media turchi. Il quotidiano
    Star Daily titolò addirittura Â"Una moschea a Camlıca, una chiesa a
    YeÅ~_ilköyÂ", facendo riferimento alla maxi-moschea sulla collina che
    sovrasta la citta, la cui costruzione era stata da poco autorizzata.

    Tuttavia, se il tempio islamico prende forma e sara probabilmente
    inaugurato nel 2016, la chiesa resta una promessa da rilanciare in
    campagna elettorale. Oppure un escamotage per distogliere l'attenzione
    dal centesimo anniversario del genocidio armeno, tuttora negato dalle
    autorita turche, che ricorre proprio quest'anno. Ne è convinto David
    Vergili, membro e gia portavoce dell'Unione siriaca europea, alleanza
    di organizzazioni assire e siriache con sede a Bruxelles. Â"Ã~H
    evidente che il governo turco prova a mostrare rispetto per le
    minoranze religiose, in un momento in cui la sua reputazione appare
    compromessa dal ricordo del genocidioÂ", dichiara Vergili a Vatican
    Insider. Il giornalista spiega perché la comunita siriaca dubita
    fortemente della sincerita governativa. Â"Se vi fosse davvero
    l'intenzione di trattare equamente le minoranze, Ankara dovrebbe
    cominciare a restituire le proprieta loro confiscateÂ".

    Erdogan spera inoltre che il centenario della campagna di
    Gallipoli, quando i turchi guidati da Mustafa Kemal Ataturk
    resistettero all'invasione franco-britannica nello stretto dei
    Dardanelli, contribuisca a spegnere i riflettori sul massacro
    degli armeni. I festeggiamenti si sono sempre celebrati il 25
    aprilehttp://cmsvi.lastampa.it/x-apple-data-detectors://2, data
    d'inizio dell'operazione nel 1915, ma quest'anno si svolgeranno dal
    23 al 25 aprilehttp://cmsvi.lastampa.it/x-apple-data-detectors://3,
    occupando così anche il giorno in cui si ricorda proprio il genocidio
    armeno (il 24). Il governo turco ha invitato alla celebrazione i
    capi di stato di tutto il mondo, incluso il presidente armeno Serzh
    Sargsyan. Â"Non vedo quale altro motivo per anticipare l'anniversario
    della campagna di Gallipoli se non distogliere l'attenzione mondiale
    dal genocidio del nostro popoloÂ", ha affermato Sargsyan in un
    comunicato ufficiale rispondendo all'invito di Recep Erdogan. Una
    sfiducia ribadita dal Consiglio nazionale delle comunita armene
    di Francia: Â"Questa manovra vuole ridurre la partecipazione dei
    leader internazionali alle celebrazioni di Yerevan. Siamo nel solco
    del negazionismo turco, ovvero il perpetuarsi del genocidio sotto
    altra formaÂ".

    Negazionismo largamente diffuso tra la popolazione anatolica, stando
    almeno a quanto emerge da un'indagine pubblicata nei giorni scorsi dal
    centro per gli Studi economici e di politica estera, un think tank
    con sede a Istanbul. Solo il 9,1% dei 1508 intervistati è infatti
    convinto che il governo Erdogan debba riconoscere il genocidio e fare
    pubblica ammenda, mentre il 12% ritiene giusto che Ankara esprima
    cordoglio senza porgere alcuna scusa. E se il 23,5% sostiene che le
    vittime non fossero soltanto armene e si debbano dunque commemorare
    tutti i cittadini dell'impero ottomano uccisi in quel periodo, il 21,3%
    suggerisce alle autorita turche di non fare assolutamente nulla.

    http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/armeni-armenios-armenians-38724/

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