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Centenario genocidio armeno,guerra tattica Turchia-Armenia

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    ANSA Notiziario Generale in Italiano
    January 24, 2015 Saturday 8:07 PM CET


    Centenario genocidio armeno,guerra tattica Turchia-Armenia

    1,5 milioni morti, Ankara lo nega e vuole frenare riconoscimento

    ANKARA

    (ANSA) - 24 GEN - Senza sorprese a poche settimane dal centenario
    dell'inizio del 'genocidio armeno' del 1915-16 perpetrato dalla
    Turchia ottomana è iniziata una guerriglia diplomatica e dei
    comunicati fra Ankara ed Erevan.

    L'Armenia, e la sua importante diaspora sparsa per il mondo, sperano
    di ottenere molti nuovi riconoscimenti internazionali del "genocidio"
    - con lo sterminio secondo diversi storici di 1,5 milioni di armeni da
    parte del governo nazionalista dei 'giovani turchi'. La repubblica
    della Mezzaluna, fondata da Mustafa Kemal Ataturk sulle rovine
    dell'impero dei sultani nel 1923, continua a negare che si sia
    trattato di un "genocidio", e vuole limitare i danni diplomatici che
    teme possa causare l'impatto emotivo del centennale. Per cercare di
    distrarre l'attenzione del mondo, accusa l'Armenia, dalle cerimonie
    organizzate a Erevan il 24 aprile prossimo - la Chiesa armena potrebbe
    dichiarare 'beati' centinaia di migliaia di vittime dello sterminio -
    Ankara ha cosi deciso di anticipare di due giorni le celebrazioni
    dell'anniversario della battaglia dei Dardanelli del 1915 finora
    ricordata ogni anno il 25 aprile.

    Quest'anno la Turchia celebrerà invece la vittoria sugli Alleati
    franco-britannici-australiani-neo-zelandesi dal 23 al 25 aprile. E
    proprio il 24 il presidente islamico turco Recep Tayyip Erdogan ha
    proposto a 102 capi di stato e di governo un 'vertice per la pace' a
    Istanbul. Erdogan ha perfino invitato il presidente armeno Serzh
    Sargsyan. Che non l'ha presa bene. I due paesi limitrofi non hanno
    rapporti diplomatici, divisi non solo dallo scoglio del "genocidio" ma
    anche dall'appoggio di Erevan alla minoranza armena nel conflitto del
    Nagorno-Karabah in Azerbaigian, mentre Ankara si è schierata con i
    'fratelli' turcofoni azeri.

    L'anno scorso, Erdogan aveva fatto un gesto verso Erevan, inviando il
    24 aprile le proprie condoglianze ai discendenti degli armeni morti
    nel 1915-16. I dirigenti turchi negli ultimi anni hanno tentato
    aperture diplomatiche verso l'Armenia, ma senza spostarsi di un
    millimetro sulla questione del "genocidio". Nella risposta a Erdogan,
    Sargsyan non ha usato i guanti. Ha denunciato un "tentativo grossolano
    di distrarre l'attenzione della comunità internazionale dalla
    commemorazione del centennale del genocidio armeno" con
    l'anticipazione delle cerimonie turche per Gallipoli. E ha ricordato
    che il genocidio armeno "ha aperto la strada all'Olocausto nazista e
    ai genocidi perpetrati poi in Ruanda, Cambogia e Darfur", invitando la
    Turchia ad avere il coraggio di ammettere il genocidio e a liberarsi
    così di un "pesante fardello".

    Da qui ad aprile le pressioni in questo senso su Ankara dovrebbero
    accentuarsi. Diversi parlamenti in tutto il mondo già hanno
    riconosciuto il genocidio. Quello francese ha anche chiesto che
    penalmente sia punibile il 'negazionismo'. Come per il genocidio degli
    ebrei. E l'Europarlamento da tempo ha definito il riconoscimento del
    genocidio armeno da parte della Turchia come un pre-requisito per una
    sua ipotetica futura adesione all'Ue.


    From: Baghdasarian
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