Riviera24. Italia
24 gen 2015
A Imperia il seminario su "Armenia 1915 - 2015. Un genocidio da ricordare"
Martedì 27 gennaio 2015 alle ore 20.45,a Imperia, presso lo Spazio
Vuoto,via Bonfante 37, l'Associazione Culturale ApertaMente, con il
patrocinio dell'Istituto Storico della Resistenza, organizza un
incontro con il Prof. Aldo Ferrari dal titolo: Armenia 1915 - 2015. Un
genocidio da ricordare.
Nel corso della serata, Livia Carli e Gianni Oliveri leggeranno alcuni
brani tratti da opere letterarie che riguardano la questione armena.
Aldo Ferrari insegna Lingua e Letteratura Armena, Storia del Caucaso e
della Cultura Russa presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Per
l'Istituto degli Studi di Politica Internazionale (ISPI) dirige i
Programmi di Ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale. E' presidente
dell'Associazione per lo Studio in Italia dell'Asia centrale e del
Caucaso (ASIAC) e autore di numerose pubblicazioni sull'argomento.
Il tentativo di annientamento dell' intero popolo armeno, che aveva
avuto prodromi a fine Ottocento con uccisioni e deportazioni, fu
definito e messo in atto dalla Turchia in concomitanza con lo scoppio
della prima guerra mondiale. Inizialmente furono decimati gli uomini
arruolati nell'esercito, mandati in avanscoperta sui fronti caucasici
di guerra. Poi toccò all'elite intellettuale e imprenditoriale e
infine si passò alle deportazioni di massa verso territori desertici
di vecchi donne e bambini, che vennero lasciati morire di fame e di
sete, non prima di aver subito angherie di ogni genere lungo il
percorso. Crudeltà spaventose, inflitte senza distinzione di età e
genere.
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target='_blank'><img
src='http://adv.presscomm.it/www/delivery/avw.php?zoneid=682&amp;cb=INSERT_RANDOM_NUMBER _HERE&amp;n=ac1e57ec'
border='0' alt='' /></a>
Nella vicenda tragica del genocidio armeno ciò che colpisce non è solo
l'entità dei morti, (circa un milione e mezzo), ma l'ostinazione con
la quale la Turchia, ancora oggi, rifiuta di riconoscerlo come tale.
Molti intellettuali e letterati per aver trattato in Turchia di questo
genocidio hanno subito processi e condanne e alcuni sono stati
costretti l'esilio. Lo stesso Pahmuk, premio Nobel per la letteratura,
ha avuto problemi per questo motivo.
Il genocidio del popolo armeno è stato riconosciuto ufficialmente da
21 Stati tra cui la Russia e da varie organizzazioni internazionali:
la Commissione ONU per i crimini di guerra, il Parlamento Europeo e il
Consiglio ecumenico delle Chiese.
Infine Papa Francesco, messa da parte la prudenza diplomatica, ha
dichiarato che senza dubbio "quello degli armeni è stato il primo
genocidio del XX secolo" e il 12 aprile 2015 celebrerà una Messa per
il centenario.
L'incontro è a ingresso libero. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
From: Emil Lazarian | Ararat NewsPress
24 gen 2015
A Imperia il seminario su "Armenia 1915 - 2015. Un genocidio da ricordare"
Martedì 27 gennaio 2015 alle ore 20.45,a Imperia, presso lo Spazio
Vuoto,via Bonfante 37, l'Associazione Culturale ApertaMente, con il
patrocinio dell'Istituto Storico della Resistenza, organizza un
incontro con il Prof. Aldo Ferrari dal titolo: Armenia 1915 - 2015. Un
genocidio da ricordare.
Nel corso della serata, Livia Carli e Gianni Oliveri leggeranno alcuni
brani tratti da opere letterarie che riguardano la questione armena.
Aldo Ferrari insegna Lingua e Letteratura Armena, Storia del Caucaso e
della Cultura Russa presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Per
l'Istituto degli Studi di Politica Internazionale (ISPI) dirige i
Programmi di Ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale. E' presidente
dell'Associazione per lo Studio in Italia dell'Asia centrale e del
Caucaso (ASIAC) e autore di numerose pubblicazioni sull'argomento.
Il tentativo di annientamento dell' intero popolo armeno, che aveva
avuto prodromi a fine Ottocento con uccisioni e deportazioni, fu
definito e messo in atto dalla Turchia in concomitanza con lo scoppio
della prima guerra mondiale. Inizialmente furono decimati gli uomini
arruolati nell'esercito, mandati in avanscoperta sui fronti caucasici
di guerra. Poi toccò all'elite intellettuale e imprenditoriale e
infine si passò alle deportazioni di massa verso territori desertici
di vecchi donne e bambini, che vennero lasciati morire di fame e di
sete, non prima di aver subito angherie di ogni genere lungo il
percorso. Crudeltà spaventose, inflitte senza distinzione di età e
genere.
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Nella vicenda tragica del genocidio armeno ciò che colpisce non è solo
l'entità dei morti, (circa un milione e mezzo), ma l'ostinazione con
la quale la Turchia, ancora oggi, rifiuta di riconoscerlo come tale.
Molti intellettuali e letterati per aver trattato in Turchia di questo
genocidio hanno subito processi e condanne e alcuni sono stati
costretti l'esilio. Lo stesso Pahmuk, premio Nobel per la letteratura,
ha avuto problemi per questo motivo.
Il genocidio del popolo armeno è stato riconosciuto ufficialmente da
21 Stati tra cui la Russia e da varie organizzazioni internazionali:
la Commissione ONU per i crimini di guerra, il Parlamento Europeo e il
Consiglio ecumenico delle Chiese.
Infine Papa Francesco, messa da parte la prudenza diplomatica, ha
dichiarato che senza dubbio "quello degli armeni è stato il primo
genocidio del XX secolo" e il 12 aprile 2015 celebrerà una Messa per
il centenario.
L'incontro è a ingresso libero. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
From: Emil Lazarian | Ararat NewsPress