SwissInfo, Svizzera
28 gen 2015
Genocidio armeno: iniziata a Strasburgo udienza su Svizzera
28 gennaio 2015 - 11:39
La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) è
chiamata oggi a riesaminare la condanna per discriminazione razziale
inflitta nel 2007 dalla giustizia vodese al nazionalista turco Dogu
Perinçek, che aveva definito il genocidio armeno una "menzogna
internazionale". In prima istanza la condanna, pronunciata sulla base
della norma svizzera antirazzismo, era stata ritenuta dai giudici di
Strasburgo contraria alla libertà di opinione.
La vicenda risale al 2005 quando il presidente del Partito dei
lavoratori della Turchia (estrema sinistra) aveva negato
esplicitamente, in una serie di conferenze tenute in Svizzera,
l'esistenza del genocidio armeno del 1915.
La giustizia vodese lo aveva condannato a 90 aliquote giornaliere di
100 franchi l'una con la sospensione condizionale e ad una multa di
3000 franchi. I giudici avevano invocato l'articolo 261 bis del Codice
penale, che punisce "chiunque disconosce, minimizza grossolanamente o
cerca di giustificare il genocidio o altri crimini contro l'umanità".
La pena era stata confermata successivamente dalla Corte vodese di
cassazione e dal Tribunale federale nel 2007, ma non dalla CEDU: nel
2013 i giudici di Strasburgo erano infatti giunti alla conclusione che
la Svizzera, condannando il militante turco, aveva violato la libertà
di opinione dell'ultra nazionalista.
Il riesame del caso Perinçek, chiesto dalla Svizzera, "ha quale
obiettivo di precisare il margine di manovra di cui dispongono le
autorità nell'applicazione della norma antirazzismo, nel rispetto
della libertà di espressione", secondo l'Ufficio federale di giustizia
(UFG).
Nel corso dell'audizione iniziata stamane Dogu Perinçek ha affermato
che "da parte mia non c'è stata una sola parola di odio o di
risentimento nei confronti degli armeni". Il nazionalista ha detto di
aver difeso in Svizzera il suo punto di vista su "basi scientifiche",
sostenendo che lo stato ottomano non "ha avuto l'intenzione di
sopprimere completamente la popolazione armena". Si può non essere
d'accordo con questa opinione, ma la legge deve garantire "la libertà
di espressione", ha affermato.
Alle audizioni partecipa pure il governo armeno, che ha deciso di
farsi rappresentare da Amal Alamuddin, nota avvocatessa dei diritti
umani e moglie della star hollywoodiana George Clooney.
Il parere definitivo della Grande Camera di Strasburgo, composta di 17
giudici, sarà conosciuto soltanto fra alcuni mesi.
http://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-notizie-in-breve/genocidio-armeno--iniziata-a-strasburgo-udienza-su-svizzera/41241386
28 gen 2015
Genocidio armeno: iniziata a Strasburgo udienza su Svizzera
28 gennaio 2015 - 11:39
La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) è
chiamata oggi a riesaminare la condanna per discriminazione razziale
inflitta nel 2007 dalla giustizia vodese al nazionalista turco Dogu
Perinçek, che aveva definito il genocidio armeno una "menzogna
internazionale". In prima istanza la condanna, pronunciata sulla base
della norma svizzera antirazzismo, era stata ritenuta dai giudici di
Strasburgo contraria alla libertà di opinione.
La vicenda risale al 2005 quando il presidente del Partito dei
lavoratori della Turchia (estrema sinistra) aveva negato
esplicitamente, in una serie di conferenze tenute in Svizzera,
l'esistenza del genocidio armeno del 1915.
La giustizia vodese lo aveva condannato a 90 aliquote giornaliere di
100 franchi l'una con la sospensione condizionale e ad una multa di
3000 franchi. I giudici avevano invocato l'articolo 261 bis del Codice
penale, che punisce "chiunque disconosce, minimizza grossolanamente o
cerca di giustificare il genocidio o altri crimini contro l'umanità".
La pena era stata confermata successivamente dalla Corte vodese di
cassazione e dal Tribunale federale nel 2007, ma non dalla CEDU: nel
2013 i giudici di Strasburgo erano infatti giunti alla conclusione che
la Svizzera, condannando il militante turco, aveva violato la libertà
di opinione dell'ultra nazionalista.
Il riesame del caso Perinçek, chiesto dalla Svizzera, "ha quale
obiettivo di precisare il margine di manovra di cui dispongono le
autorità nell'applicazione della norma antirazzismo, nel rispetto
della libertà di espressione", secondo l'Ufficio federale di giustizia
(UFG).
Nel corso dell'audizione iniziata stamane Dogu Perinçek ha affermato
che "da parte mia non c'è stata una sola parola di odio o di
risentimento nei confronti degli armeni". Il nazionalista ha detto di
aver difeso in Svizzera il suo punto di vista su "basi scientifiche",
sostenendo che lo stato ottomano non "ha avuto l'intenzione di
sopprimere completamente la popolazione armena". Si può non essere
d'accordo con questa opinione, ma la legge deve garantire "la libertà
di espressione", ha affermato.
Alle audizioni partecipa pure il governo armeno, che ha deciso di
farsi rappresentare da Amal Alamuddin, nota avvocatessa dei diritti
umani e moglie della star hollywoodiana George Clooney.
Il parere definitivo della Grande Camera di Strasburgo, composta di 17
giudici, sarà conosciuto soltanto fra alcuni mesi.
http://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-notizie-in-breve/genocidio-armeno--iniziata-a-strasburgo-udienza-su-svizzera/41241386