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Ogni Realpolitik Ha Un Limite. Mica Si Può Snobbare Il Genocidio Arm

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    OGNI REALPOLITIK HA UN LIMITE. MICA SI PUÃ’ SNOBBARE IL GENOCIDIO ARMENO PER NON DISTURBARE LA TURCHIA, VERO RENZI?

    Tempi, Italia
    16 marzo 2015

    marzo 16, 2015 Renato Farina

    All'inaugurazione della mostra sul "popolo dell'Arca" non c'era il
    governo. Perche? L'alleanza con Erdogan in chiave anti-Isis è una
    ragione seria. Ma sufficiente?

    Giovedì scorso si è inaugurata una mostra importante. Per la bellezza,
    la forza, ma anche per il dolore che vi è raccolto e trasformato in
    oro e in fiori. Si chiama "Armenia. Il popolo dell'Arca". La sede è
    il Vittoriano (fino al 3 maggio, bisogna andarci), dunque il cuore
    della memoria patria, se è concesso questo aggettivo solenne in tempi
    di disincanto. C'erano le autorita della Repubblica d'Armenia, la
    ministra della Cultura di Yerevan, signora Hasmik Poghosyan. Nes-su-no
    del governo italiano. Perche?

    Quest'anno si celebra il centenario del genocidio del popolo armeno
    a opera dei turchi-ottomani. La Turchia ha esercitato una fortissima
    pressione perche l'Italia non desse segno di accorgersene: vittoria
    turca. Gia nei mesi scorsi una risoluzione per consentire nelle
    scuole italiane il ricordo di questo eccidio e l'inserimento nei
    libri di testo scolastici di questa persecuzione iniziata sotto il
    Sultano gia nel 1895 era stata frenata dal Partito democratico ma
    non solo. Si diceva: la Turchia è troppo importante nella guerra allo
    Stato islamico per inimicarcela.

    Ragioni molto serie. Io mi domando però: se uno nega l'evidenza di
    una immane strage di massa riguardante cristiani propri concittadini
    (tali erano gli armeni d'Anatolia), al punto da inibirne la memoria
    pubblica a uno Stato indipendente e in fondo ancora a maggioranza
    cristiana, come si fa a credere che possa lottare con mano ferma con
    chi persegue oggi gli stessi scopi del Califfo di allora e anzi li
    moltiplica per esibita crudelta?

    Mi piacerebbe rispondesse Renzi.

    L'anno scorso ho assistito alla Camera a un dibattito in cui un
    diplomatico turco, in un convegno dedicato ai genocidi del secolo
    scorso, ha tranquillamente teorizzato il negazionismo per quello
    armeno, e il giornalista che moderava il dibattito, un inviato
    glorioso del Corriere della Sera, ha detto che era un'opinione
    rispettabile. Sara perche sono nervoso sulla sorte dei cristiani in
    Medio Oriente, ma questa ipocrisia è per me diventata insostenibile.

    Lo dico da uno che ama la Turchia, e in passato ha sostenuto la
    necessita dell'adesione di questo grande paese all'Europa. Ma non si
    può accettare chi nega attivamente la verita sul sangue versato. Non
    si può accettare di far torto alle vittime per ragioni di convenienza.

    Esistono dei limiti alla realpolitik. Furono un milione e mezzo coloro
    che restarono vittime del genocidio, condotto con determinazione
    tanto più crudele perche lenta, inesorabile.

    Oggi esistono prove gravi del coinvolgimento della Turchia nel
    finanziamento del Califfato. Il petrolio di contrabbando arriva in
    Turchia a prezzi scontati, con condotte artigianali che attraversano
    il confine. Maurizio Molinari nel suo Il califfato del terrore,
    scrive:
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