Legnanonews, Italia
27 marzo 2015
La storia dell'Armenia e del genocidio al Centro culturale San Magno
Molti hanno letto la "Masseria delle allodole" il romanzo di Antonia
Arslan ( i fratelli Taviani ne hanno anche tratto ispirazione per il
loro film) a cui va riconosciuto il merito di aver suscitato una certa
attenzione verso le vicende del popolo armeno.
Tuttavia ancora poco noti sono i fatti reali; i dati relativi agli
avvenimenti storici sono per lo più materia per specialisti per
studiosi impegnati nella ricerca storica.
Ricorrendo quest'anno il centenario del genocidio degli Armeni il
Centro culturale San Magno ha promosso una conferenza per
approfondirne la conoscenza.
È stato affidato il compito di far luce su questo episodio storico,
lasciato nell'oblio, se non perfino da alcuni negato, al Professor
Giorgio Vecchio, ordinario di Storia contemporanea all'Università di
Parma.
Il docente è particolarmente documentato sull'argomento avendo
sviluppato la sua ricerca anche nell'ambito dei genocidi che hanno
insanguinato il XX secolo.
La storia dell'Armenia e del genocidio, annunciata nell'invito alla
conferenza con il titolo " METZ YEGHERN (il grande male). A CENT'ANNI
DAL GENOCIDIO DEGLI ARMENI", ha sollecitato la curiosità, il bisogno
di conoscere, di un notevole numero di persone che si sono ritrovate
mercoledì 25 marzo in Basilica a San Magno, alle ore 21.
Il Prof. Vecchio ha saputo calamitare l'attenzione dei presenti con
una relazione ampia, rigorosa, delineando un quadro puntuale del
complesso contesto storico e ambientale. Ha percorso, in una rapida,
ma precisa panoramica, l'evoluzione storica di quell'ampio territorio
che unisce Oriente e Occidente, teatro, nei secoli, di scontri fra
civiltà, dell'avvicendamento di diverse dominazioni, culla di
religioni. È un territorio in cui le minoranze, sia etniche che
culturali e religiose, hanno scontato atrocemente la volontà di
difendere la propria identità. È questo il caso degli Armeni, popolo
di antichissima origine, tra i primi a riconoscere il Cristianesimo
come patrimonio integrante della propria civiltà, stanziato su un
territorio oggetto di contesa tra grandi imperi, dall'antichità fino
ai nostri giorni.
A supporto del proprio resoconto Giorgio Vecchio ha anche proposto
alcune toccanti testimonianze, rese con efficacia interpretativa da
Giorgio Orsini: dei brani tratti dal già citato romanzo della Arslan
(racconto romanzato, ma ricco di interessanti notizie) e i racconti di
missionari, raccolti nello studio di M. Impagliazzo "Una finestra sul
Massacro".
Quale insegnamento ricavare da questa pagina di storia ancora
abbastanza recente? Sicuramente l'incontro è stato un valido aiuto per
comprendere e valutare fatti poco noti e prendere consapevolezza di
tante questioni che ancora oggi travagliano un'area geografica a noi
vicina.
Maria Teresa Padoan
http://www.legnanonews.com/news/1/46914/la_storia_dell_armenia_e_del_genocidio_al_centro_c ulturale_san_magno
27 marzo 2015
La storia dell'Armenia e del genocidio al Centro culturale San Magno
Molti hanno letto la "Masseria delle allodole" il romanzo di Antonia
Arslan ( i fratelli Taviani ne hanno anche tratto ispirazione per il
loro film) a cui va riconosciuto il merito di aver suscitato una certa
attenzione verso le vicende del popolo armeno.
Tuttavia ancora poco noti sono i fatti reali; i dati relativi agli
avvenimenti storici sono per lo più materia per specialisti per
studiosi impegnati nella ricerca storica.
Ricorrendo quest'anno il centenario del genocidio degli Armeni il
Centro culturale San Magno ha promosso una conferenza per
approfondirne la conoscenza.
È stato affidato il compito di far luce su questo episodio storico,
lasciato nell'oblio, se non perfino da alcuni negato, al Professor
Giorgio Vecchio, ordinario di Storia contemporanea all'Università di
Parma.
Il docente è particolarmente documentato sull'argomento avendo
sviluppato la sua ricerca anche nell'ambito dei genocidi che hanno
insanguinato il XX secolo.
La storia dell'Armenia e del genocidio, annunciata nell'invito alla
conferenza con il titolo " METZ YEGHERN (il grande male). A CENT'ANNI
DAL GENOCIDIO DEGLI ARMENI", ha sollecitato la curiosità, il bisogno
di conoscere, di un notevole numero di persone che si sono ritrovate
mercoledì 25 marzo in Basilica a San Magno, alle ore 21.
Il Prof. Vecchio ha saputo calamitare l'attenzione dei presenti con
una relazione ampia, rigorosa, delineando un quadro puntuale del
complesso contesto storico e ambientale. Ha percorso, in una rapida,
ma precisa panoramica, l'evoluzione storica di quell'ampio territorio
che unisce Oriente e Occidente, teatro, nei secoli, di scontri fra
civiltà, dell'avvicendamento di diverse dominazioni, culla di
religioni. È un territorio in cui le minoranze, sia etniche che
culturali e religiose, hanno scontato atrocemente la volontà di
difendere la propria identità. È questo il caso degli Armeni, popolo
di antichissima origine, tra i primi a riconoscere il Cristianesimo
come patrimonio integrante della propria civiltà, stanziato su un
territorio oggetto di contesa tra grandi imperi, dall'antichità fino
ai nostri giorni.
A supporto del proprio resoconto Giorgio Vecchio ha anche proposto
alcune toccanti testimonianze, rese con efficacia interpretativa da
Giorgio Orsini: dei brani tratti dal già citato romanzo della Arslan
(racconto romanzato, ma ricco di interessanti notizie) e i racconti di
missionari, raccolti nello studio di M. Impagliazzo "Una finestra sul
Massacro".
Quale insegnamento ricavare da questa pagina di storia ancora
abbastanza recente? Sicuramente l'incontro è stato un valido aiuto per
comprendere e valutare fatti poco noti e prendere consapevolezza di
tante questioni che ancora oggi travagliano un'area geografica a noi
vicina.
Maria Teresa Padoan
http://www.legnanonews.com/news/1/46914/la_storia_dell_armenia_e_del_genocidio_al_centro_c ulturale_san_magno