ALTRI TRE SOLDATI ARMENI UCCISI DA CECCHINI AZERI
http://www.caserta24ore.it/28042012/altri-tre-soldati-armeni-uccisi-da-cecchini-azeri/
Pubblicato il 28 aprile 2012 da paolom
(Caserta24ore news) Altri tre soldati della Repubblica Armena sono
stati uccisi all'alba da colpi di arma da fuoco sparati dalle
postazioni azere. Il gravissimo episodio č avvenuto nei pressi del
villaggio di Aygepar (nella regione nord orientale di Tavush) che si
trova quasi contiguo alla linea di confine con l'Azerbaigian. I tre,
di cui al momento non sono state riferite le generalitą, si trovavo a
bordo di un veicolo militare che č stato fatto oggetto di ripetuti
colpi di arma da fuoco. Nonostante i soccorsi tempestivi i soldati non
sono sopravvissuti alle gravi ferite riportate. Il presidente
dell'Armenia, Serzh Sargsyan, ha affermato che «la parte armena non
tarderą nella risposta» ed ha aggiunto che «l'avversario meriti una
risposta». L'agguato giunge a poche ore di distanza di altri
gravissimi episodi: il 25 ripetuti colpi d'arma da fuoco sono stati
indirizzati dai soldati dell'Azerbaigian verso l'asilo nido ed una
scuola elementare del villaggio armeno di Dovegh (regione di Tavush)
costringendo gli insegnanti ad una precipitosa evacuazione dei bambini
nessuno dei quali fortunatamente ha riportato ferite.
Il giorno successivo, lungo la linea di demarcazione tra Azerbaigian e
repubblica del Nagorno Karabakh, cecchini azeri hanno colpito
un'ambulanza con le insegne della Croce Rossa, ferendo i due
occupanti.
A pochi giorni di distanza dall'Eurofestival della canzone che
l'Azerbaigian (tra montanti polemiche, giornalisti incarcerati e
manifestanti percossi) sta organizzando a Baku, il regime di Aliyev
cerca di superare l'ondata di malcontento popolare alzando la tensione
e cercando la soluzione bellica come estremo rimedio.
La comunitą armena condanna questi episodi gravissimi ed invita le
istituzioni ed i media italiani a esprimere con fermezza la loro
preoccupazione per questa escalation di violenza estremamente
pericolosa non solo per il rischio di un conflitto nella regione ma
anche per gli interessi stessi dell'Europa e dell'Italia.
http://www.caserta24ore.it/28042012/altri-tre-soldati-armeni-uccisi-da-cecchini-azeri/
Pubblicato il 28 aprile 2012 da paolom
(Caserta24ore news) Altri tre soldati della Repubblica Armena sono
stati uccisi all'alba da colpi di arma da fuoco sparati dalle
postazioni azere. Il gravissimo episodio č avvenuto nei pressi del
villaggio di Aygepar (nella regione nord orientale di Tavush) che si
trova quasi contiguo alla linea di confine con l'Azerbaigian. I tre,
di cui al momento non sono state riferite le generalitą, si trovavo a
bordo di un veicolo militare che č stato fatto oggetto di ripetuti
colpi di arma da fuoco. Nonostante i soccorsi tempestivi i soldati non
sono sopravvissuti alle gravi ferite riportate. Il presidente
dell'Armenia, Serzh Sargsyan, ha affermato che «la parte armena non
tarderą nella risposta» ed ha aggiunto che «l'avversario meriti una
risposta». L'agguato giunge a poche ore di distanza di altri
gravissimi episodi: il 25 ripetuti colpi d'arma da fuoco sono stati
indirizzati dai soldati dell'Azerbaigian verso l'asilo nido ed una
scuola elementare del villaggio armeno di Dovegh (regione di Tavush)
costringendo gli insegnanti ad una precipitosa evacuazione dei bambini
nessuno dei quali fortunatamente ha riportato ferite.
Il giorno successivo, lungo la linea di demarcazione tra Azerbaigian e
repubblica del Nagorno Karabakh, cecchini azeri hanno colpito
un'ambulanza con le insegne della Croce Rossa, ferendo i due
occupanti.
A pochi giorni di distanza dall'Eurofestival della canzone che
l'Azerbaigian (tra montanti polemiche, giornalisti incarcerati e
manifestanti percossi) sta organizzando a Baku, il regime di Aliyev
cerca di superare l'ondata di malcontento popolare alzando la tensione
e cercando la soluzione bellica come estremo rimedio.
La comunitą armena condanna questi episodi gravissimi ed invita le
istituzioni ed i media italiani a esprimere con fermezza la loro
preoccupazione per questa escalation di violenza estremamente
pericolosa non solo per il rischio di un conflitto nella regione ma
anche per gli interessi stessi dell'Europa e dell'Italia.