Vallo Web
18 ott 2013
'Vallo' a leggere: 'Gli Armeni: un cammino verso il genocidio'. Un
libro di Angelo di Lieto - L'Olocausto degli Armeni una ferita ancora
aperta e non riconosciuto dall'Europa
[To Read: 'The Armenians: Road to genocide'. A book by Angelo Lieto -
The Holocaust of the Armenians still an open wound and not recognized
by Europe]
In questi giorni, per merito sportivo (partita di calcio
Italia-Armenia) si è parla molto dell'Armenia, ma c'è da chiedersi
quanti sanno, almeno geograficamente dov'è si trova la nazione, la sua
storia, il suo passato e soprattutto del Genocidio armeno o meglio
Olocausto degli Armeni o solo Massacro degli Armeni (in lingua armena
ÕÕ¡ÕµÕ¸Ö? Õ`Õ¥Õ²Õ¡Õ½ÕºÕ¡Õ¶Õ¸Ö?Õ©Õ«Ö?Õ¶ "Grande Crimine") due eccidi distinti ma legati
fra loro: il primo è relativo alla campagna contro gli armeni condotta
dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni 1894-1896; il secondo è
collegato alla deportazione ed eliminazione di armeni negli anni
1915-1916, che viene commemorato dagli Armeni il 24 aprile. Eppure,
sebbene fosse un evento sportivo, sugli organi di stampa e mass-media
non ci mai stato un minimo accenno a questi stermini, secondi solo
all'Olocausto degli Ebrei, se ne sono ben guardati, non certo per
vergogna o per paura. Noi, visto che nessuno si esprime, ne parliamo
con Angelo Di Lieto, autore del libro`Gli Armeni, un Cammino verso il
Genocidio'. Lo scrittore e critico d'arte nato ad Amalfi nel 1940, ma
vive dal 1945 a Catanzaro Lido, si è laureato in Giurisprudenza presso
l'Ateneo di Ferrara è stato sino al pensionamento funzionario presso
l'Intendenza di Finanza di Catanzaro, secondo molti storici nazionali,
ha avuto tanto coraggio a scrivere un'opera del genere. Benché il
libro tratta di argomenti tragici e situazioni politiche ingarbugliate
e intricate, l'abilità e la bravura ha resi i temi, molto scorrevoli
nella lettura, utilizzando un linguaggio semplice e mai noioso,120
pagine che si fanno leggere in poche ore. Ad un incontro con l'autore,
Angelo Di Lieto chiarisce che ` ¦il libro propone una questione con
radici ben piantate nella storia, ma ancora attuale e lontano da una
soluzione definitiva e globalmente riconosciuta ( solo 21 paesi al
mondo hanno riconosciuto il crimine di genocidio), il genocidio degli
armeni ad opera dei turchi, che la chiesa solo con Papa Francesco (3
giugno 2013) ha chiesto perdono.
Dal mio punto di vista, (vero e onestamente possibile), è un libro
basato su ricerche storiche e scientificamente attendibile, fondate
anche su delle testimonianze umana. Il testo prende forma delle gesti
di dolore e dalla sofferenza che ciascun uomo non può evitare di
provare nel momento in cui si chiede come sia possibile compiere tali
indicibili atrocità (gli uomini venivano scuoiati vivi e impiccati o
decapitati, le donne sventrate e soffocati con i propri intestini, i
bambini sbattuti con la testa contro il muro fino alla morte) verso i
proprio simili, con un numero di morti mai definito, stando le fonti
dello storico Arnold J. Toynbee, che fu ufficiale dell'intelligence
britannica in Anatolia nella prima guerra mondiale, stima in 1.800.000
il numero complessivo degli Armeni di quel paese. L'Enciclopedia
Britannica indica come probabile il numero di 1.750.000. Il numero
degli armeni morti nel secondo massacro è ancora più controverso.
Fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle
armene arrivano a 2.500.000. Talat Pasha, Gran Visir nel 1917-1918 e
importante Giovane Turco, stima la cifra in 300.000 morti. Il
negazionismo del genocidio armeno indica un atteggiamento
storico-politico che, utilizzando a fini ideologici-politici modalitÃ
di negazione di fenomeni storici accertati, nega contro ogni evidenza
il fatto storico del genocidio del popolo armeno. Il fatto è ritenuto
storicamente accertato. Interessi ideologici-politici-storici tendono
a renderne difficile la constatazione da parte di quanti in qualche
modo si sentano vicini agli autori dell'olocausto degli armeni, o
abbiano difficoltà culturali-storiche ad accettarlo, o per interessi
geo-politici considerano dannoso ammetterlo. E com'è possibile che
ancora oggi si offenda la memoria di un popolo in nome della ragione
economica? In vista dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea il
negazionismo del governo turco ha creato difficoltà al negoziato. La
Francia considera invece reato negarlo. Il Parlamento italiano si
occupò del problema nel 1998 con una mozione presentata da Giancarlo
Pagliarini per il riconoscimento dell'Olocausto armeno, firmata da 165
parlamentari di diversi partiti¦.'. L'autore Di Lieto, infatti, con
coraggio e fermezza, non si esime dal ricordare che la Turchia,
nonostante continui a negare le proprie responsabilità storiche, trova
alcuni appoggi al suo ingresso nella Comunità Europea, solo in nome di
un'economia che, nell'attuale crisi globale, presenta grandi margini
di crescita. Allora è vero: è necessario restituire alla vita quel
valore incalcolabile che merita. Solo così l'uomo potrà smetterla di
provare a sopraffare i suoi simili e sarà in grado di comprendere e
ammirare la bellezza di questo "mondo meraviglioso"come afferma
l'autore nella pagina di presentazione. Il libro`Gli Armeni, un
Cammino verso il Genocidio', non solo per i suoi contenuti storici, ma
per la memoria di una inumane strage, va letto e anche consigliato di
leggerlo nelle scuole di ogni ordine e grado o a qualsiasi studente.
MICHELE D'ALESSIO
http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=12103
18 ott 2013
'Vallo' a leggere: 'Gli Armeni: un cammino verso il genocidio'. Un
libro di Angelo di Lieto - L'Olocausto degli Armeni una ferita ancora
aperta e non riconosciuto dall'Europa
[To Read: 'The Armenians: Road to genocide'. A book by Angelo Lieto -
The Holocaust of the Armenians still an open wound and not recognized
by Europe]
In questi giorni, per merito sportivo (partita di calcio
Italia-Armenia) si è parla molto dell'Armenia, ma c'è da chiedersi
quanti sanno, almeno geograficamente dov'è si trova la nazione, la sua
storia, il suo passato e soprattutto del Genocidio armeno o meglio
Olocausto degli Armeni o solo Massacro degli Armeni (in lingua armena
ÕÕ¡ÕµÕ¸Ö? Õ`Õ¥Õ²Õ¡Õ½ÕºÕ¡Õ¶Õ¸Ö?Õ©Õ«Ö?Õ¶ "Grande Crimine") due eccidi distinti ma legati
fra loro: il primo è relativo alla campagna contro gli armeni condotta
dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni 1894-1896; il secondo è
collegato alla deportazione ed eliminazione di armeni negli anni
1915-1916, che viene commemorato dagli Armeni il 24 aprile. Eppure,
sebbene fosse un evento sportivo, sugli organi di stampa e mass-media
non ci mai stato un minimo accenno a questi stermini, secondi solo
all'Olocausto degli Ebrei, se ne sono ben guardati, non certo per
vergogna o per paura. Noi, visto che nessuno si esprime, ne parliamo
con Angelo Di Lieto, autore del libro`Gli Armeni, un Cammino verso il
Genocidio'. Lo scrittore e critico d'arte nato ad Amalfi nel 1940, ma
vive dal 1945 a Catanzaro Lido, si è laureato in Giurisprudenza presso
l'Ateneo di Ferrara è stato sino al pensionamento funzionario presso
l'Intendenza di Finanza di Catanzaro, secondo molti storici nazionali,
ha avuto tanto coraggio a scrivere un'opera del genere. Benché il
libro tratta di argomenti tragici e situazioni politiche ingarbugliate
e intricate, l'abilità e la bravura ha resi i temi, molto scorrevoli
nella lettura, utilizzando un linguaggio semplice e mai noioso,120
pagine che si fanno leggere in poche ore. Ad un incontro con l'autore,
Angelo Di Lieto chiarisce che ` ¦il libro propone una questione con
radici ben piantate nella storia, ma ancora attuale e lontano da una
soluzione definitiva e globalmente riconosciuta ( solo 21 paesi al
mondo hanno riconosciuto il crimine di genocidio), il genocidio degli
armeni ad opera dei turchi, che la chiesa solo con Papa Francesco (3
giugno 2013) ha chiesto perdono.
Dal mio punto di vista, (vero e onestamente possibile), è un libro
basato su ricerche storiche e scientificamente attendibile, fondate
anche su delle testimonianze umana. Il testo prende forma delle gesti
di dolore e dalla sofferenza che ciascun uomo non può evitare di
provare nel momento in cui si chiede come sia possibile compiere tali
indicibili atrocità (gli uomini venivano scuoiati vivi e impiccati o
decapitati, le donne sventrate e soffocati con i propri intestini, i
bambini sbattuti con la testa contro il muro fino alla morte) verso i
proprio simili, con un numero di morti mai definito, stando le fonti
dello storico Arnold J. Toynbee, che fu ufficiale dell'intelligence
britannica in Anatolia nella prima guerra mondiale, stima in 1.800.000
il numero complessivo degli Armeni di quel paese. L'Enciclopedia
Britannica indica come probabile il numero di 1.750.000. Il numero
degli armeni morti nel secondo massacro è ancora più controverso.
Fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle
armene arrivano a 2.500.000. Talat Pasha, Gran Visir nel 1917-1918 e
importante Giovane Turco, stima la cifra in 300.000 morti. Il
negazionismo del genocidio armeno indica un atteggiamento
storico-politico che, utilizzando a fini ideologici-politici modalitÃ
di negazione di fenomeni storici accertati, nega contro ogni evidenza
il fatto storico del genocidio del popolo armeno. Il fatto è ritenuto
storicamente accertato. Interessi ideologici-politici-storici tendono
a renderne difficile la constatazione da parte di quanti in qualche
modo si sentano vicini agli autori dell'olocausto degli armeni, o
abbiano difficoltà culturali-storiche ad accettarlo, o per interessi
geo-politici considerano dannoso ammetterlo. E com'è possibile che
ancora oggi si offenda la memoria di un popolo in nome della ragione
economica? In vista dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea il
negazionismo del governo turco ha creato difficoltà al negoziato. La
Francia considera invece reato negarlo. Il Parlamento italiano si
occupò del problema nel 1998 con una mozione presentata da Giancarlo
Pagliarini per il riconoscimento dell'Olocausto armeno, firmata da 165
parlamentari di diversi partiti¦.'. L'autore Di Lieto, infatti, con
coraggio e fermezza, non si esime dal ricordare che la Turchia,
nonostante continui a negare le proprie responsabilità storiche, trova
alcuni appoggi al suo ingresso nella Comunità Europea, solo in nome di
un'economia che, nell'attuale crisi globale, presenta grandi margini
di crescita. Allora è vero: è necessario restituire alla vita quel
valore incalcolabile che merita. Solo così l'uomo potrà smetterla di
provare a sopraffare i suoi simili e sarà in grado di comprendere e
ammirare la bellezza di questo "mondo meraviglioso"come afferma
l'autore nella pagina di presentazione. Il libro`Gli Armeni, un
Cammino verso il Genocidio', non solo per i suoi contenuti storici, ma
per la memoria di una inumane strage, va letto e anche consigliato di
leggerlo nelle scuole di ogni ordine e grado o a qualsiasi studente.
MICHELE D'ALESSIO
http://www.valloweb.com/view_news.php?id_notizia=12103